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Carlo Acutis, l’Eucaristia e il Web

Carlo Acutis ha segnato una generazione con la sua santità “ordinaria” e profondamente eucaristica. In questa intervista esclusiva rilasciata ad Andreas Thonhauser per EWTN, il postulatore Nicola Gori racconta la spiritualità, la vita quotidiana e la missione digitale del giovane beato, tracciando un ritratto intimo e ispirante di colui che potrebbe diventare presto il primo santo del web.

L’intervista completa a Nicola Gori, postulatore di Carlo Acutis

Nicola Gori, lei è il postulatore della causa di Carlo Acutis. Può raccontarci qualcosa di ciò che ha imparato, per la sua vita personale, da questo futuro santo, un santo giovanissimo?
Nicola Gori: «Quando ho iniziato la causa di beatificazione di Carlo Acutis, devo dire che sono stato subito affascinato dalla brevità della sua vita e dall’intensità della sua spiritualità, dalla sua esperienza con Dio. Carlo è capace non solo di trasmettere questa esperienza, ma anche di coinvolgere i suoi coetanei in questa avventura, diciamo, verso Dio, in questa ricerca del divino, nella ricerca del soprannaturale. Carlo ha tracciato un cammino per tutti, ma in particolare per i giovani, perché è un pioniere. È riuscito ad aprire una strada nuova, una strada nuova nel senso che è stato un contemporaneo, e l’ha incarnata per il nostro tempo. L’ha resa tangibile affinché possa essere compresa dai giovani di oggi.»

Ha menzionato la sua spiritualità. Come la definirebbe in poche frasi?
Nicola Gori: «L’essenza della spiritualità di Carlo è l’Eucaristia e la devozione alla Vergine Maria. Questi sono i due pilastri di Carlo. Carlo ha vissuto come un’anima innamorata dell’Eucaristia. Tutta la sua vita era centrata sull’Eucaristia: la partecipazione alla Messa, l’Adorazione Eucaristica e poi il far conoscere Gesù agli altri, portare il messaggio di Gesù agli altri. La Vergine Maria era per lui, come ripeteva spesso, l’unica donna della sua vita, e non voleva mancare all’appuntamento quotidiano, come si suol dire, recitando il Rosario. Per lui, recitare il Rosario significava parlare con Maria ogni giorno nei momenti ordinari della vita.»

Ma è anche famoso per aver portato la spiritualità online, nel World Wide Web, permettendo agli altri di parteciparvi.
Nicola Gori: «Sappiamo che era un genio dell’informatica, studiava dai libri universitari pur essendo solo alle scuole medie. Dal punto di vista tecnico, sarebbe potuto diventare un ingegnere. Ma cosa ne ha fatto di questo talento? Lo ha messo al servizio della sua fede. Ha creato il sito web della sua parrocchia a Milano, ha realizzato il sito per la “Cultorum Martyrum”, l’Accademia Pontificia, e poi ha ideato la famosa mostra sui miracoli eucaristici che ha fatto il giro del mondo.»

Da un lato, è bellissimo che abbiamo così tanti documenti, immagini, video di lui e anche testimonianze. E allo stesso tempo, c’è tantissimo da esaminare, perché bisogna guardare tutto ciò che ha scritto, tutto ciò che ha registrato, per verificare se sia in linea con la santità…
Nicola Gori: «Certamente. Sappiamo che durante il processo diocesano a Milano, due esperti informatici hanno analizzato il suo computer, tutto ciò che aveva visualizzato e tutto ciò che vi era contenuto, e hanno constatato che non c’era nulla di anomalo. Tutto era orientato alla ricerca del bene. Visitava siti web per approfondire le sue conoscenze, che si trattasse di cercare foto di musica operistica, mostre sulla Vergine Maria o figure di santità. Quindi ha usato il web in modo pulito, onesto. E per questo è un testimone che dice a tutti che è davvero possibile usare internet per scopi buoni.»

Era molto concentrato sull’Eucaristia, sulla preghiera del Rosario e sulla devozione a Maria. Allo stesso tempo, sembra essere stato anche un ragazzo molto normale, un adolescente come tanti. Mio figlio adora l’immagine di Carlo Acutis vestito da Spider-Man.
Nicola Gori: «Infatti, era un ragazzo come tanti altri… Amava giocare, divertirsi, uscire con gli amici. Amava gli animali, aveva molti gatti e faceva video con loro, inventando storie. E si travestiva da supereroe, proprio come fanno tanti ragazzi. Ma in tutto questo, integrava sempre la sua fede. Era un ragazzo che giocava a calcio, amava fare gite in campagna, stare nella natura, nuotare, e d’estate andava ad Assisi ad aiutare i bagnini a pulire le piscine. Era un ragazzo come tutti gli altri, ma aveva qualcosa in più, un segreto dentro di sé: la sua amicizia con Gesù.»

Grazie mille per essere stato con noi.
Nicola Gori: «Grazie, grazie a voi.»

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