Città del Vaticano – Una riflessione intensa, quella offerta da Papa Leone XIV prima della preghiera dell’Angelus, che ha preso spunto dalle letture domenicali per rilanciare il cuore del messaggio evangelico: pregare con fiducia e amare senza misura.
“La liturgia oggi ci invita, nella preghiera e nella carità, a sentirci amati e ad amare come Dio ci ama: con disponibilità, discrezione, premura vicendevole, senza calcoli”.
Il Padre Nostro e la fiducia in Dio
Il Papa ha posto al centro della sua meditazione la preghiera del Padre Nostro, sottolineando come il cuore della fede cristiana sia la relazione filiale con Dio:
“Più preghiamo con fiducia il Padre dei Cieli, più ci scopriamo figli amati e più conosciamo la grandezza del suo amore”.
Anche quando ci sentiamo indegni o in ritardo, il Signore non volta le spalle, ricorda il Pontefice:
“Dio non ci volta mai le spalle quando ci rivolgiamo a Lui, nemmeno se arriviamo tardi a bussare alla sua porta, magari dopo errori, occasioni mancate, fallimenti, nemmeno se, per accoglierci, deve “svegliare” i suoi figli che dormono in casa… Il Signore ci ascolta sempre quando lo preghiamo, e se a volte ci risponde con tempi e in modi difficili da capire, è perché agisce con una sapienza e con una provvidenza più grandi… In Lui troveremo sempre luce e forza”.
Figli del Padre, fratelli tra noi
Il Papa ha voluto sottolineare il legame profondo tra la preghiera autentica e la fraternità concreta, citando due grandi Padri della Chiesa:
“Uno dei Padri della Chiesa, riflettendo su questo, scrive: «Bisogna che, quando chiamiamo Dio “Padre nostro”, ci ricordiamo del dovere di comportarci come figli» (S. Cipriano di Cartagine)… e un altro aggiunge: «Non potete chiamare vostro Padre il Dio di ogni bontà, se conservate un cuore crudele e disumano…» (S. Giovanni Crisostomo)”.
Il messaggio è chiaro: la preghiera non può essere disgiunta dalla misericordia. Chi si rivolge a Dio come Padre, deve sforzarsi di rifletterne la bontà nella vita quotidiana.
I nonni, la pace e le sfide globali
Papa Leone XIV ha salutato, all'Angelus di oggi, i partecipanti alla nostra EWTN Summer Academy!
— EWTN Italia 🇮🇹 (@EwtnItalia) July 27, 2025
"Saluto i fedeli di Kearny (New Jersey), il gruppo Catholic Music Award e la EWTN Summer Academy." pic.twitter.com/KAoecsnUiX
Dopo l’Angelus, Papa Leone XIV ha ricordato con affetto la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani:
“Guardiamo ai nonni come testimoni di speranza e non lasciamoli soli”.
Poi ha lanciato un forte appello per la pace, citando le tensioni tra Tailandia e Cambogia, e le tragedie umanitarie in Siria e a Gaza:
“Possa il Principe della pace aiutare tutti a cercare dialogo e riconciliazione… Esorto a negoziare un futuro di pace per tutti i popoli. Ogni persona ha intrinseca dignità. Il mio cuore è vicino a chi soffre per le guerre”.
Saluti ai comunicatori (anche di EWTN) e ai pellegrini
Nel finale, il Papa ha salutato i giornalisti e gli operatori di Radio Vaticana presenti in Piazza San Pietro, incoraggiandoli nella loro missione di comunicare con verità e pace. Un pensiero speciale anche per la EWTN Summer Academy, e per i giovani in pellegrinaggio a Roma per il Giubileo:
“Che sia occasione per incontrare Cristo e rinsaldare la fede per seguirlo con coerenza”.
Papa Leone XIV, all'Angelus di oggi, ha salutato tutti i ragazzi che parteciperanno al Giubileo dei Giovani 2025, auspicando che questa sia "un'occasione per incontrare Cristo". #GiubileodeiGiovani2025 #GiubileoGiovani2025 #Giubileo2025 pic.twitter.com/MwM9ISn6uB
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Infine, un omaggio “tutto romano” alla processione della Madonna Fiumarola sul Tevere, segno della pietà popolare che anima il cuore della Città Eterna.
Articolo precedentemente postato su acistampa.com. È stato riadattato per la pubblicazione su ewtn.it.






