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Papa Leone XIV all’Angelus: “Amare come Dio ci ama, senza calcoli” – VIDEO

Riflessione domenicale sulla preghiera del Padre Nostro, la fraternità e l’amore gratuito. Appelli per la pace in Medio Oriente e saluti ai nonni, ai giovani e ai comunicatori di verità
Papa Leone XIV saluta i fedeli radunati per l'Angelus del 22 giugno 2025 | Credit: Vatican Media
Papa Leone XIV saluta i fedeli radunati per l'Angelus del 22 giugno 2025 | Credit: Vatican Media

Città del Vaticano – Una riflessione intensa, quella offerta da Papa Leone XIV prima della preghiera dell’Angelus, che ha preso spunto dalle letture domenicali per rilanciare il cuore del messaggio evangelico: pregare con fiducia e amare senza misura.

“La liturgia oggi ci invita, nella preghiera e nella carità, a sentirci amati e ad amare come Dio ci ama: con disponibilità, discrezione, premura vicendevole, senza calcoli”.

Il Padre Nostro e la fiducia in Dio

Il Papa ha posto al centro della sua meditazione la preghiera del Padre Nostro, sottolineando come il cuore della fede cristiana sia la relazione filiale con Dio:

“Più preghiamo con fiducia il Padre dei Cieli, più ci scopriamo figli amati e più conosciamo la grandezza del suo amore”.

Anche quando ci sentiamo indegni o in ritardo, il Signore non volta le spalle, ricorda il Pontefice:

“Dio non ci volta mai le spalle quando ci rivolgiamo a Lui, nemmeno se arriviamo tardi a bussare alla sua porta, magari dopo errori, occasioni mancate, fallimenti, nemmeno se, per accoglierci, deve “svegliare” i suoi figli che dormono in casa… Il Signore ci ascolta sempre quando lo preghiamo, e se a volte ci risponde con tempi e in modi difficili da capire, è perché agisce con una sapienza e con una provvidenza più grandi… In Lui troveremo sempre luce e forza”.

Figli del Padre, fratelli tra noi

Il Papa ha voluto sottolineare il legame profondo tra la preghiera autentica e la fraternità concreta, citando due grandi Padri della Chiesa:

“Uno dei Padri della Chiesa, riflettendo su questo, scrive: «Bisogna che, quando chiamiamo Dio “Padre nostro”, ci ricordiamo del dovere di comportarci come figli» (S. Cipriano di Cartagine)… e un altro aggiunge: «Non potete chiamare vostro Padre il Dio di ogni bontà, se conservate un cuore crudele e disumano…» (S. Giovanni Crisostomo)”.

Il messaggio è chiaro: la preghiera non può essere disgiunta dalla misericordia. Chi si rivolge a Dio come Padre, deve sforzarsi di rifletterne la bontà nella vita quotidiana.

I nonni, la pace e le sfide globali

Dopo l’Angelus, Papa Leone XIV ha ricordato con affetto la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani:

“Guardiamo ai nonni come testimoni di speranza e non lasciamoli soli”.

Poi ha lanciato un forte appello per la pace, citando le tensioni tra Tailandia e Cambogia, e le tragedie umanitarie in Siria e a Gaza:

“Possa il Principe della pace aiutare tutti a cercare dialogo e riconciliazione… Esorto a negoziare un futuro di pace per tutti i popoli. Ogni persona ha intrinseca dignità. Il mio cuore è vicino a chi soffre per le guerre”.

Saluti ai comunicatori (anche di EWTN) e ai pellegrini

Nel finale, il Papa ha salutato i giornalisti e gli operatori di Radio Vaticana presenti in Piazza San Pietro, incoraggiandoli nella loro missione di comunicare con verità e pace. Un pensiero speciale anche per la EWTN Summer Academy, e per i giovani in pellegrinaggio a Roma per il Giubileo:

“Che sia occasione per incontrare Cristo e rinsaldare la fede per seguirlo con coerenza”.

Infine, un omaggio “tutto romano” alla processione della Madonna Fiumarola sul Tevere, segno della pietà popolare che anima il cuore della Città Eterna.

Articolo precedentemente postato su acistampa.com. È stato riadattato per la pubblicazione su ewtn.it.

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Angela Ambrogetti

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