Stadio gremito e grande emozione per il videomessaggio che Papa Leone XIV ha voluto inviare alla 34ª edizione della Partita del Cuore, l’evento sportivo e di solidarietà patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati e dal Comune dell’Aquila.
Lo Stadio “Gran Sasso d’Italia Italo Acconcia” a L’Aquila ha accolto con un caloroso applauso le parole del Pontefice, che ha esordito:
“Cari amici che giocate o assistete alla Partita del Cuore, questo vostro incontro mi induce a condividere alcune riflessioni; a partire dal significato delle parole che lo definiscono: ‘partita’ e ‘cuore’”.
Il Papa ha spiegato che, in questo contesto, “partita significa, in questo caso, incontro. Un incontro dove anche gli avversari trovano una causa che li unisce”. E la causa che unisce cantanti e politici in campo è, quest’anno, di grande valore: “Quella dei bambini che chiedono aiuto, dei bambini che arrivano in Italia da zone di guerra, e ai quali un progetto dell’Ospedale e della Fondazione Bambin Gesù e della Caritas Italia offre accoglienza”, ha ricordato.
Una sfida di pace: “È sempre possibile incontrarsi”
Il Papa ha poi voluto offrire un’immagine forte, attingendo alla storia e alla cultura popolare:
“Sembra sempre più difficile, quasi impossibile, trovare spazi di ascolto per queste cose. Ma mi viene in mente un’altra partita, quella raccontata in un film, Joyeux Noël, e in una canzone di Paul McCartney, giocata il 25 dicembre 1914 da alcuni soldati (tedeschi, francesi e inglesi) nella cosiddetta tregua di Natale, nei pressi della cittadina di Ypres, in Belgio”.
Da questo ricordo ha tratto un messaggio di speranza: “È ancora possibile – è sempre possibile – incontrarsi, anche in un tempo di divisioni, di bombe e di guerre. È necessario costruire le occasioni per farlo”.
E per realizzare questo incontro, ha detto, “è importante sfidare le divisioni e riconoscere che questa è la sfida più grande: incontrarsi”.
“Il cuore è il luogo dell’incontro”
Riflettendo sulle parole chiave di questa serata, il Pontefice ha sottolineato:
“E per incontrarsi c’è bisogno di Dio, c’è bisogno che con Lui siamo una cosa sola, perché il cuore è il luogo dell’incontro con Dio e con gli altri. ‘Partita’ e ‘cuore’ diventano così due parole da coniugare insieme. Ed è bello anche che questo avvenga in un evento benefico che è insieme sportivo e televisivo”.
Allargando lo sguardo, Papa Leone XIV ha voluto parlare anche del valore dello sport:
“Quando è vissuto bene da chi lo pratica e da chi fa il tifo – ha questo di grande, che trasfigura lo scontro in incontro, la divisione in inclusione. Le solitudini in comunità. E la televisione, quando non è solo connessione ma comunione di sguardi, può farci riscoprire come guardare gli uni gli altri. Con amore invece che con odio”.
Sport, politica e musica: strumenti di comunione
Nella sua riflessione, Papa Leone XIV ha rimarcato anche il significato di vedere insieme cantanti e politici in campo:
“Ci dice che la politica può unire invece di dividere, se non si accontenta della propaganda che si nutre della costruzione di nemici, ma si adopera nell’arte difficile e necessaria del confronto, che ricerca il bene comune. E ci ricorda anche come la musica arricchisca di significato le nostre parole e i nostri ricordi”.
“Guardate i bambini negli occhi”
Infine, l’augurio ai partecipanti e a tutti coloro che hanno reso possibile questa serata di solidarietà:
“A tutti coloro che saranno uniti da questo evento, e aiuteranno il progetto che esso sostiene, di guardarli negli occhi i bambini e di imparare da loro. Di ritrovare il coraggio dell’accoglienza ed essere uomini e donne dell’incontro. E la forza di credere e chiedere che venga una tregua, un tempo che fermi la rincorsa dell’odio. È in gioco la nostra umanità. Che questa partita che parla di pace segni un punto a suo favore”.
Articolo pubblicato precedentemente su acistampa.com. È stato riadattato dalla redazione di ewtn.it.






