Con l’attenzione ai simboli e al cerimoniale, Papa Leone XIV sembra voler riportare la Prefettura della Casa Pontificia al centro della vita vaticana, segnando un cambio di passo rispetto al pontificato precedente.
Un ufficio vacante da anni
La carica di Prefetto della Casa Pontificia è formalmente vacante dal giugno 2023, quando il Vaticano ha annunciato la conclusione del mandato dell’arcivescovo Georg Gänswein, effettivamente terminato nel febbraio dello stesso anno. Tuttavia, già dal 2020 Papa Francesco aveva chiesto a Gänswein di non riprendere servizio.
Da allora, la Prefettura è stata retta dal reggente, monsignor Leonardo Sapienza. Ora, però, Papa Leone XIV sembra intenzionato a nominare un nuovo prefetto, rinnovando un ruolo di grande rilevanza simbolica.
Perché è così importante la Prefettura della Casa Pontificia?
È questo ufficio, e non quello del protocollo della Segreteria di Stato, a organizzare le visite private che il Papa riceve. Le udienze ufficiali con monarchi, capi di Stato e ambasciatori in occasione della presentazione delle credenziali sono curate dalla Prefettura, che conferisce a tali incontri un significato familiare e spirituale, più che politico.
Nel linguaggio simbolico del Vaticano, il Papa accoglie gli ospiti come un padre – il Vicario di Cristo – e non come un funzionario statale. Anche se alcuni aspetti delle visite ufficiali sono diventati rari (l’ultima vera visita di Stato fu quella del presidente italiano Sergio Mattarella nel 2015), la dimensione catechetica e simbolica resta centrale.
Il ritorno alla tradizione sotto Leone XIV
Il nuovo Papa ha adottato un approccio diverso rispetto al suo predecessore. In occasioni ufficiali indossa sempre l’abito corale, con la mozzetta rossa e la stola. Quest’ultima viene omessa durante gli incontri con capi di Stato non cattolici, come accaduto con il presidente argentino Javier Milei lo scorso 7 giugno.
Questa attenzione ai segni sembra indicare la volontà di restaurare pienamente la struttura della Prefettura, a partire proprio dalla nomina di un nuovo prefetto, che potrebbe avvenire tra le prime decisioni ufficiali del suo pontificato.
Il possibile successore: l’arcivescovo Petar Rajič
Chi sarà il nuovo prefetto? Papa Leone XIV potrebbe scegliere una figura di fiducia, anche priva di esperienza specifica, oppure optare per un diplomatico, rafforzando così il legame tra la Prefettura e la Segreteria di Stato.
Il nome più accreditato sembra essere quello dell’arcivescovo Petar Rajič, canadese di origine croata, al servizio diplomatico della Santa Sede dal 2003. Ha rappresentato il Papa in Yemen, Emirati Arabi, Angola, Brasile, São Tomé e Príncipe, Paesi Baltici e, dal 2024, è nunzio apostolico in Italia.
Stimato da Papa Leone XIV per la sua serietà e le origini comuni (nordamericane ed europee), Rajič gode anche del favore della Segreteria di Stato. Una figura simile a quella del cardinale James Harvey, prefetto dal 1998 al 2012, ponte tra Vaticano e mondo diplomatico.
La missione del nuovo prefetto
Il nuovo prefetto sarà chiamato a guidare la “famiglia” del Papa, a collaborare con la Segreteria di Stato e a garantire lo svolgimento ordinato delle udienze e delle cerimonie. Un incarico di fiducia, al centro di una visione unitaria e ordinata della vita pontificia.
La rinnovata attenzione verso la Prefettura rappresenta un ritorno alla sua centralità. Riformata da San Paolo VI nel 1968, ha ereditato i compiti di quattro uffici storici: il maggiordomo pontificio, il maestro di camera, la soppressa Congregazione per le Cerimonie e la Commissione Araldica.
Competenze e funzioni
Oggi la Prefettura cura l’ordine interno del Palazzo Apostolico, il servizio quotidiano dell’anticamera, le udienze con autorità civili e religiose, la presentazione delle credenziali dei nuovi ambasciatori e tutte le cerimonie religiose in Italia (eccetto quelle liturgiche, di competenza dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice). Cura anche le udienze generali e speciali e regola la precedenza nei vari contesti cerimoniali.
Si occupa anche dell’ordine e del rango protocollare in tutte le cerimonie con cardinali, ambasciatori e dignitari ecclesiastici o laici.
Prefettura e Protocollo: ruoli distinti ma complementari
Diverso, ma complementare, è il ruolo dell’Ufficio del Protocollo della Segreteria di Stato, che si occupa delle relazioni formali con il corpo diplomatico e dei passaggi necessari alla nomina e accreditamento degli ambasciatori. Coordina le visite iniziali, la consegna delle copie delle credenziali e l’organizzazione dell’udienza solenne con il Papa.
Inoltre, gestisce le richieste di visita al Santo Padre e le missioni pontificie speciali.
Scegliendo un diplomatico come prefetto, Papa Leone XIV potrebbe favorire una maggiore integrazione tra la Prefettura della Casa Pontificia e la Segreteria di Stato, rafforzando così l’efficacia e il valore simbolico delle attività papali.
Tradotto e adattato dal team di EWTN Italia. L’originale si trova qui.






