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Papa Leone XIV: “Gli anziani sono segni di speranza”. Messaggio per la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

“Beato chi non ha perduto la sua speranza”: è questo il tema scelto per la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani
Le mani di un anziano | Pixabay / pexels
Le mani di un anziano | Pixabay / pexels

“Il Giubileo che stiamo vivendo ci aiuta a scoprire che la speranza è fonte di gioia sempre, ad ogni età. Quando, poi, essa è temprata dal fuoco di una lunga esistenza, diventa fonte di una beatitudine piena”.
È questo il cuore del Messaggio di Papa Leone XIV per la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebrerà domenica 27 luglio, quarta domenica del mese, sul tema: “Beato chi non ha perduto la sua speranza”.

Testimoni di speranza, come Abramo e Sara

Papa Leone XIV ricorda come la Sacra Scrittura ci consegni storie di uomini e donne avanti negli anni che Dio non smette di coinvolgere nei suoi disegni di salvezza:
“Pensiamo ad Abramo e Sara: ormai anziani, restano increduli davanti alla parola di Dio, che promette loro un figlio. L’impossibilità di generare sembrava aver chiuso il loro sguardo di speranza sul futuro. Vecchiaia, sterilità, declino sembrano spegnere le speranze di vita e di fecondità di tutti questi uomini e donne”.

Nella Bibbia, sottolinea il Pontefice, Dio mostra più volte la sua provvidenza proprio rivolgendosi a chi è avanti negli anni: “Così avviene, oltre che per Abramo, Sara, Zaccaria ed Elisabetta, pure per Mosè, chiamato a liberare il suo popolo quando aveva ben ottant’anni”.

Una storia che si apre al futuro

Per Papa Leone XIV gli anziani sono “segni di speranza”, perché “la vita della Chiesa e del mondo si comprende solo nel susseguirsi delle generazioni. Abbracciare un anziano ci aiuta a capire che la storia non si esaurisce nel presente, né si consuma tra incontri veloci e relazioni frammentarie, ma si snoda verso il futuro.”

Guardando alle persone anziane in questa prospettiva giubilare, spiega il Pontefice, siamo tutti chiamati a vivere con loro una liberazione, soprattutto dalla solitudine e dall’abbandono. “Questo anno è il momento propizio per realizzarla: la fedeltà di Dio alle sue promesse ci insegna che c’è una beatitudine nella vecchiaia, una gioia autenticamente evangelica, che ci chiede di abbattere i muri dell’indifferenza, nella quale gli anziani sono spesso rinchiusi.”

“Una rivoluzione della gratitudine e della cura”

Il Papa invita la Chiesa intera ad un cambio di passo: “Le nostre società si stanno abituando troppo spesso a lasciare che una parte così importante e ricca della loro compagine venga tenuta ai margini e dimenticata. Davanti a questa situazione, è necessario un cambio di passo, che testimoni un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la Chiesa.”

Il Pontefice incoraggia ogni parrocchia, associazione e gruppo ecclesiale a diventare protagonisti di una “rivoluzione della gratitudine e della cura”, visitando frequentemente gli anziani, creando reti di sostegno e di preghiera, “intessendo relazioni che possano donare speranza e dignità a chi si sente dimenticato.”

Celebrare con loro anche nel Giubileo della Speranza

Quest’anno, in occasione del Giubileo della Speranza, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha predisposto una proposta pastorale perché anche gli anziani impossibilitati a partecipare fisicamente ai pellegrinaggi possano vivere la grazia del Giubileo. Nel kit pastorale, disponibile sul sito www.laityfamilylife.va, si suggerisce una celebrazione giubilare da vivere nei luoghi in cui gli anziani vivono.

Il Dicastero invita tutte le diocesi, parrocchie, associazioni e comunità ecclesiali a celebrare la V Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani con gesti concreti: organizzare una celebrazione eucaristica dedicata, portare il Messaggio del Papa e un segno di vicinanza agli anziani soli della comunità, rinnovando l’incontro tra le generazioni.

Un’occasione per rinnovare la speranza

La speranza, ricorda Papa Leone XIV, non è un bene astratto, ma un dono concreto da custodire insieme. È il fuoco vivo che permette a ogni età di rimanere aperta al futuro: “Beato chi non ha perduto la sua speranza”.

Articolo precedentemente pubblicato su acistampa.com. È stato adattato dalla redazione di ewtn.it.

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