Durante il Giubileo delle Famiglie a Roma, l’attenzione si è concentrata su due pellegrini americani: una madre e suo figlio, vestiti con semplici magliette su cui si leggeva “Rosario dei Bambini”. Dietro quella scritta c’è un’esperienza spirituale che sta trasformando silenziosamente il volto della Chiesa: un movimento globale nato dalla fede e dalla semplicità dei più piccoli.
Una madre, un’idea, una missione globale
Blythe Kaufman è la fondatrice del Rosario dei Bambini. Come ha raccontato a Roma, “il Rosario dei Bambini è iniziato il 10 aprile 2011 a West Hartford, Connecticut, negli Stati Uniti.” Tutto è nato in una parrocchia in crisi economica, dove una madre si è chiesta se i bambini potessero essere la risposta. “Forse dovremmo portare i nostri bambini a pregare per la nostra chiesa, perché le preghiere dei bambini sono così potenti”, ha pensato Blythe.
Quella semplice intuizione è diventata un fiume di grazia. Da una cappella del Connecticut, il Rosario dei Bambini si è diffuso in oltre 45 paesi. Dalla Nigeria alla Polonia, dal Pakistan al Nicaragua, i bambini oggi guidano il Rosario in scuole, chiese, famiglie. “È un approccio alla preghiera così semplice – prendere il rosario e farlo guidare ai bambini. Si sta diffondendo in modo molto naturale e ampio in tutto il mondo.”
Dalla preghiera alla vocazione
A Roma, con Blythe c’era suo figlio Asher, oggi seminarista e missionario. Cresciuto tra due fedi – “sono cresciuto nella religione ebraica perché mio padre è ebreo” – Asher ha scoperto la bellezza della fede cattolica proprio grazie al Rosario dei Bambini. “Penso che una delle cose importanti sia stata che, facendo parte del Rosario dei Bambini, ero molto, molto consapevole anche della fede cattolica e dei suoi insegnamenti, e sono riuscito a sviluppare davvero un rapporto con il nostro Signore che è stato importante in seguito, quando ho deciso di convertirmi.”
Oggi è in cammino verso il sacerdozio: “Sto compiendo il discernimento della vocazione al sacerdozio con la mia arcidiocesi. Quindi entrerò all’università. Ma prima di questo, trascorrerò un anno facendo lavoro missionario in Europa e in Africa, lavorando per diffondere il Rosario dei Bambini, collaborando con parrocchie, sacerdoti, e spero anche con le scuole, cercando davvero di compiere l’opera del Signore sul campo prima di entrare in seminario.”
La preghiera che forma i cuori
Per Blythe, madre di tre figli, pregare insieme è la chiave per educare alla santità. “Vuoi che i tuoi bambini siano puri. Vuoi che tutte queste grandi virtù vengano inculcate nei tuoi figli, nella tua famiglia. Ecco come si fa. Come mamma di tre figli, posso dire che oggi è davvero difficile crescere bambini santi, e abbiamo bisogno dell’aiuto della Madonna e di tutte le sue grazie. Probabilmente il modo più semplice per farlo è riunirsi come famiglia e pregare ogni giorno.”
La preghiera in famiglia diventa un’ancora. “C’è una meravigliosa protezione che si ha quando si prega insieme in famiglia. Ci sono anche grazie che sono disponibili per le famiglie quando pregano insieme, anziché individualmente. San Luigi Maria de Montfort, nel suo libro Il Segreto del Rosario, parla del fatto che quando si prega insieme in gruppo, si ricevono non solo le grazie del proprio Rosario, ma anche quelle delle altre persone che pregano il Rosario.”
Così, quella che era iniziata come una preghiera familiare è diventata una rete di intercessione che abbraccia il mondo. Il Rosario dei Bambini oggi invita ogni casa, ogni cuore, a riscoprire la potenza della preghiera attraverso la voce innocente dei più piccoli.