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Oggi, domenica, celebriamo la solennità della Santissima Trinità, il mistero dell’amore di Dio

Solennità liturgica, celebrata una settimana dopo Pentecoste
Solennità della Santissima Trinità, il 15 giugno | ewtn.it
Solennità della Santissima Trinità, il 15 giugno | ewtn.it

Oggi, domenica 15 giugno, una settimana dopo Pentecoste, la Chiesa cattolica celebra la Solenità della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo, tre Persone e un solo vero Dio.

Il cantico delle Lodi di oggi proclama:
“Il Dio uno e trino, mistero d’amore, abita nei cieli e nel mio cuore”,
ricordandoci che siamo invitati a partecipare alla vita intima di Dio, fonte inesauribile d’amore.

Nel rivelarci la sua natura trinitaria, Dio ci introduce nel mistero più grande: pur essendo perfetta unità, è anche comunione di Persone. E sebbene la sua immensità divina ci sembri insondabile, il nostro cuore trabocca di gratitudine per il dono ricevuto: un dono infinito e senza misura, l’Amore!

Apriamo, dunque, con umiltà il cuore a Dio, uno e trino; che ogni Persona della Trinità abbia un posto nella nostra vita.

“Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa” (1 Cor 13, 12)

Nel 2013, Papa Francesco, parlando a un gruppo di bambini che si preparavano alla Prima Comunione, offrì una spiegazione semplice ma bellissima della Santissima Trinità. Disse:
“Il Padre crea il mondo, Gesù ci salva… e lo Spirito Santo cosa fa? Ci ama, ci dona l’amore.”
Con questa formula breve, il Papa gettava luce su il più grande mistero della nostra fede, non solo per quei bambini, ma per tutti i fedeli.

Nel corso della storia, la conoscenza del mistero trinitario ha impegnato santi, teologi, e tutti coloro che hanno voluto conoscere e amare la propria fede. Ogni essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio, anela a questa conoscenza, anche senza averne piena consapevolezza.
Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e stare con Lui: in Dio è la pienezza che cerchiamo.

Ma dobbiamo anche riconoscere che siamo creature, e quindi esseri limitati. Di fronte a Dio — cioè alla realtà del sacro — ci saranno sempre cose che non riusciremo a spiegare, domande che resteranno senza una risposta definitiva. È naturale che proviamo smarrimento, persino scoraggiamento, ma tutto questo può essere superato meditando in preghiera il mistero della Trinità.

Dio è, appunto, un mistero.
Lo ricordava Santa Giovanna d’Arco: “Dio è così grande che supera la nostra scienza.”
Eppure, per amore, si è rivelato agli uomini per invitarli a partecipare alla sua stessa vita.

Umiltà per contemplare il mistero

Un racconto diffuso nel Medioevo narra che Sant’Agostino d’Ippona, vescovo di Tagaste, camminava lungo la riva del mare mentre meditava sulla Trinità. A un certo punto vide un bambino che, con un secchiello, cercava di riempire una buca nella sabbia con l’acqua del mare.

Agostino si avvicinò e chiese cosa stesse facendo. Il bambino rispose:
“Voglio mettere tutta l’acqua del mare in questa buca.”
“È impossibile”, replicò il santo. E il bambino, guardandolo, disse:
“Se questo è impossibile, lo è ancora di più comprendere il mistero della Santissima Trinità.”

Che lezione per la mente umana che crede di poter comprendere tutto! E anche per quella che, con umiltà, si inginocchia davanti al mistero.

San Patrizio, patrono d’Irlanda, quando predicava sulla Trinità, usava un trifoglio: tre foglie unite in una sola pianta, immagine efficace delle tre Persone divine in un solo Dio.

Davanti a Dio, in ginocchio

Come spesso accade, ci troviamo tra due estremi: voler comprendere tutto, oppure pensare che sia inutile capire qualcosa.
Così capita davanti a qualcosa – o Qualcuno – infinitamente più grande di noi.

Meglio non disperare, ma neppure cadere nell’eccesso di fiducia.
Siamo umili e realisti. Ricordiamo che rispondere all’amore di Dio e conoscerlo meglio è sempre frutto della collaborazione tra la nostra natura e la Grazia divina. Chiediamo al Signore di aiutarci ad amarlo sempre più, e a conoscerlo quanto ci è possibile.

Sia benedetta la Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, tre Persone e un solo vero Dio!

Vangelo del giorno (Giovanni 16, 12-15)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.”

Tradotto e adattato dalla redazione di ewtn.it. L’originale si trova qui.

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