L’Opus Dei ha presentato questo mercoledì alla Santa Sede la sua proposta di statuti, seguendo il cammino indicato dal Vaticano dopo la pubblicazione del Motu Proprio Ad Charisma Tuendum nel 2022, secondo quanto annunciato dal prelato Mons. Fernando Ocáriz.
«Desidero informarvi riguardo al lavoro di adeguamento degli Statuti. Si era previsto di concluderne lo studio durante il Congresso generale, ma – come sapete – poiché ha coinciso con la sede vacante, si è ritenuto opportuno non procedere in tale circostanza. I congressisti hanno comunque espresso parere favorevole affinché, con i nuovi Consiglio centrale e Assessorato centrale, si potesse portare a termine la revisione degli Statuti e consegnarli alla Santa Sede per la loro approvazione. Questo passaggio è avvenuto proprio oggi.», ha scritto Mons. Ocáriz in una lettera.
«È stato un cammino di tre anni, accompagnato dalla preghiera di tutti, che vi chiedo di intensificare in questa fase finale», ha aggiunto nella missiva, invitando ad affidare i lavori e le attività apostoliche alla Santissima Trinità e a san Josemaría, di cui in questo mese ricorre il cinquantesimo anniversario della morte.
Ora spetta alla Santa Sede esaminare e stabilire se accettare gli statuti proposti dalla prelatura, ma non si conoscono ancora i tempi per tale decisione.
Lo scorso 14 maggio, appena sei giorni dopo la sua elezione, Papa Leone XIV ha affrontato con Mons. Fernando Ocáriz il processo di revisione degli statuti, che era stato rinviato in seguito alla morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile, due giorni prima dell’inizio del Congresso Generale dell’Opera, durante il quale sarebbe dovuta emergere una proposta da sottoporre all’approvazione.
Secondo quanto riportato all’epoca dall’ufficio comunicazione dell’Opus Dei a Roma, «il Santo Padre ha chiesto, tra le altre cose, notizie sullo studio attuale degli Statuti della Prelatura».
«Leone XIV ha ascoltato con grande interesse le spiegazioni che gli sono state fornite», si leggeva nel comunicato ufficiale.
Il Vaticano, da parte sua, non ha divulgato il contenuto dell’incontro, limitandosi a includerlo nell’agenda quotidiana del Papa distribuita alla stampa accreditata.
Dall’estate del 2022, l’Opus Dei è impegnato in un processo di revisione dei propri statuti per adeguarli al motu proprio Ad Charisma Tuendum di Papa Francesco. In sostanza, il documento del Pontefice ha posto l’Opus Dei sotto la giurisdizione del Dicastero per il Clero, invece che sotto quello per i Vescovi, e ha posto fine alla prassi di conferire al Prelato dell’Opus Dei l’ordinazione episcopale.
Il Pontefice argentino aveva anche chiesto all’Opus Dei di rivedere i propri statuti per riflettere questa nuova struttura, e tale revisione avrebbe dovuto concretizzarsi durante il Congresso Generale, per essere poi presentata come proposta alla Santa Sede per l’approvazione, previa adozione da parte dell’assemblea.
Tuttavia, alla fine il Congresso Generale si è concentrato esclusivamente sul rinnovo delle cariche del consiglio generale e dell’assessorato centrale, che devono essere rinnovate ogni otto anni.
Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.