Il santo dei giovani Carlo Acutis, il fondatore del culto della Madonna di Pompei, un medico dei poveri venezuelano: vita e miracoli dei prossimi santi di Leone XIV
La canonizzazione di Carlo Acutis doveva avvenire il 27 aprile, e già si pensava a come si sarebbe permesso a Papa Francesco di presiederla senza celerarla, viste le condizioni di salute del pontefice. La sua morte ha sospeso la celebrazione, che ora va ricalendarizzata. E, per scegliere una data di canonizzazione, il Papa non può fare da solo: deve convocare un concistoro.
Il primo concistoro presieduto da Leone XIV avrà luogo il prossimo 13 giugno, e saranno ben otto i nuovi santi di cui si dovrà decidere la data di canonizzazione.
Ovviamente, tutta l’attenzione sarà sulla canonizzazione di Carlo Acutis (1991 – 2006). Era prevista per il Giubileo degli Adolescenti, ora probabilmente sarà fissata al 3 agosto, insieme alla canonizzazione di Piergiorgio Frassati (l’unica a non essere slittata) in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.
Sarà poi decisa la data di canonizzazione di Bartolo Longo (1841 – 1926), il fondatore e benefattore del santuario di Pompei. Il decreto che ne approvava la canonizzazione è stato approvato da Papa Francesco il 12 febbraio, così come quello della prossima canonizzazione di José Gregorio Hernández Cisneros (1864 – 1919), il “medico dei poveri” del Venezuela, una figura molto cara a Papa Francesco.
Il 27 gennaio, Papa Francesco aveva approvato anche il miracolo attribuito all’intercessione della Beata Vincenza Maria Poloni (1802 – 1855), fondatrice dell’Istituto delle Sorelle della Misericordia ispirato alla spiritualità di San Vincenzo de’ Paoli, che era stata beatificata nel 2007.
Il 28 marzo, Papa Francesco aveva approvato la canonizzazione di un’altra santa venezuelana, Maria del Monte Carmelo (1903-1977), beatificata nel 2018, apostola del Santissimo Sacramento e descritta come “assetata di Santità”.
Sempre in quell’occasione, Papa Francesco aveva approvato le canonizzazione di Ignazio Choukrallah Malovan (1869-1915), vescovo armeno cattolico, vittima del metz yegern, il grande male – ovvero il genocidio armeno – che accettò di morire pur di non fare apostasia.
Ed era stato dichiarato pronto per la canonizzazione anche Pietro To Rot (1912 – 1945), catechista laico, il primo santo della Papua Nuova Guinea. Addirittura, si pensava che Papa Francesco lo avrebbe canonizzato, con un colpo di teatro, durante il suo viaggio in Papua Nuova Guinea nel settembre 2024. Fu martirizzato per la sua fede.
Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa e ripreso dal team di EWTN Italia