Anni dopo la sua canonizzazione, Santa Teresa di Lisieux continua a parlare al cuore della Chiesa. Nel 2025, la sua figura non è soltanto quella di una santa da venerare, ma una guida spirituale concreta: la sua “piccola via”, fatta di semplicità, abbandono e amore, torna a ispirare migliaia di fedeli nel contesto dell’Anno Giubilare.
Il legame speciale con Papa Francesco
Ho potuto toccare con mano quanto fosse profondo il legame che Papa Francesco aveva con Teresa di Gesù Bambino. Più volte ha accolto le sue reliquie, come durante l’Udienza Generale del 7 giugno 2023. Davanti a migliaia di pellegrini, disse:
«Sono qui davanti a noi le reliquie di Santa Teresa di Gesù Bambino, patrona universale delle missioni. Oggi, dunque, lasciamoci aiutare dalla testimonianza di Santa Teresina.»
Un anno dopo, le reliquie sono tornate a Roma in un momento di particolare grazia: il Giubileo della Speranza. All’Udienza del 18 dicembre 2024, il Papa ha salutato così i presenti:
«Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare gli alunni delle scuole di Parigi e Digione, come pure i fedeli che accompagnano le reliquie di Santa Teresa di Gesù Bambino.»
Le reliquie di Santa Teresa a Roma
Durante questa nuova tappa romana, le reliquie sono state accolte nella Chiesa della Trinità dei Monti, uno dei luoghi più noti e visitati della città. Ma al di là della bellezza architettonica e della posizione privilegiata sopra Piazza di Spagna, questo luogo è diventato anche cuore spirituale del Giubileo dedicato alla famiglia.
Ne ho parlato con padre Fabrice du Hays, rettore della chiesa. Mi ha raccontato che è stato proprio il Vaticano a proporre di ospitare qui le reliquie:
«Il piano era quello di trovare una chiesa dedicata a Santa Teresa di Lisieux, e poiché lei è una santa francese e questa è una chiesa francese, ci hanno chiesto se fosse possibile accogliere le reliquie proprio qui per l’Anno Giubilare.»
La scelta ha avuto un impatto inaspettato. Ogni giorno, centinaia di turisti entrano nella chiesa, spesso ignari della presenza delle reliquie. Ma qualcosa accade.
Padre Fabrice mi ha spiegato:
«La maggior parte non viene per le reliquie. Alcuni sono pellegrini, certo, ma molti sono semplici visitatori. Eppure, quando raccontiamo loro chi era Santa Teresa, vengono toccati dalla sua semplicità. Era povera, fiduciosa in Dio, e Dio ha fatto grandi cose attraverso di lei. Diamo loro la possibilità di scrivere intenzioni di preghiera su foglietti da lasciare davanti alle reliquie. Ne raccogliamo centinaia ogni giorno. È sorprendente: non vengono per pregare… ma alla fine lo fanno.»
Un ritorno simbolico
C’è anche una dimensione storica e personale che lega Santa Teresa a questo luogo. Padre Fabrice me lo ha raccontato con entusiasmo:
«Non è la prima volta che Teresa viene qui. Quando aveva 15 anni è venuta a Roma con suo padre per chiedere al Papa di entrare in convento. Durante quel pellegrinaggio, veniva spesso a pregare nella cappella Mater Admirabilis. Credo che vedere quell’immagine della Vergine Maria, dipinta da una giovane ragazza, l’abbia profondamente colpita.»
In quel viaggio, Teresa iniziava a definire il suo cammino di santità. Oggi, nella stessa chiesa, il suo messaggio continua a toccare le vite, non solo di chi la conosce già, ma anche di chi la scopre per caso.
Il Giubileo delle Famiglie
La Chiesa della Trinità dei Monti sarà anche uno dei luoghi centrali del Giubileo delle Famiglie, in programma dal 30 maggio al 2 giugno 2025. Una scelta che appare provvidenziale: la “piccola via” di Teresa è infatti profondamente radicata nella vita quotidiana, nei gesti semplici e nell’amore domestico.
In un tempo in cui la famiglia è spesso messa alla prova, Santa Teresa ricorda che la santità si gioca nei dettagli, nelle piccole cose fatte con grande amore.