In un evento storico di grande risonanza spirituale, oltre 90.000 fedeli hanno potuto venerare il corpo incorrotto di Santa Teresa d’Ávila ad Alba de Tormes, in Spagna. Un’occasione rara e profondamente significativa per la Chiesa e i devoti carmelitani.
Dal 11 al 25 maggio 2025, circa 93.000 fedeli hanno venerato pubblicamente il corpo di Santa Teresa di Gesù, noto anche come Santa Teresa d’Ávila, nella località spagnola di Alba de Tormes, dove la santa morì nel 1582. È la terza volta in oltre quattro secoli che i suoi resti vengono esposti pubblicamente: le precedenti esposizioni avvennero nel 1760 (per sette ore) e nel 1914 (per un giorno).
La solenne reposizione nella Basilica dell’Annunciazione
Lunedì 26 maggio, le reliquie della santa sono state ricollocate nella tradizionale urna d’argento, custodita al centro del retablo della Basilica dell’Annunciazione. Otto frati carmelitani scalzi, provenienti da vari conventi, hanno portato solennemente la reliquia, preceduti dalle dieci chiavi necessarie all’apertura dell’urna, accompagnati dalle note della banda musicale municipale.

Un pellegrinaggio di fede e evangelizzazione
L’evento, che ha visto la partecipazione di fedeli di diverse nazionalità, è nato a seguito dell’autorizzazione del riconoscimento canonico del corpo da parte di Papa Francesco, la cui prima fase si era svolta nell’agosto 2024. I Carmelitani Scalzi hanno spiegato che l’intento era offrire un’occasione di incontro con Cristo, evangelizzazione e approfondimento della figura di Santa Teresa di Gesù.

Ricostruzione del volto e stato delle reliquie
Durante il riconoscimento canonico è stata effettuata anche una ricostruzione del volto della santa, basata su studi antropomorfici e forensi, testimonianze storiche e descrizioni dell’epoca. Secondo il rapporto del team scientifico incaricato, il corpo si trova in uno stato di conservazione straordinario, nonostante i secoli trascorsi. Gli studiosi hanno inoltre rilevato che la santa potrebbe aver sofferto di osteoporosi, artrosi bilaterale al ginocchio e una patologia ossea ai talloni, potenzialmente dolorosa.

Tradotto e adattato dal team di EWTN Italia. L’originale si trova qui.