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Cinque armi spirituali per combattere il demonio secondo un esorcista

Un Rosario | John Carlo Capistrano via Pexels
Un Rosario | John Carlo Capistrano via Pexels

Don Cristian Meriggi, sacerdote esorcista dell’Arcidiocesi di Firenze (Italia), condivide le cinque armi spirituali che utilizza e raccomanda per combattere il demonio e la sua influenza.

Esorcista da quasi vent’anni e sacerdote da 27, don Meriggi ha condiviso i suoi consigli attraverso il sito web dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti (AIE), di cui fa parte dal 2006.

Nel suo scritto, il sacerdote ringrazia il suo mentore, Don Mario BorettiPadre Francesco Bamonte, vicepresidente dell’AIE, e il noto Padre Gabriele Amorth, esorcista della Diocesi di Roma e cofondatore dell’associazione, morto nel 2016, noto per aver compiuto decine di migliaia di esorcismi.

«Ricordo il consiglio che mi diede Don Gabriele prima di salutarci: “Ricordi, Don Cristian, che non serviamo a nulla!”», scrive con gratitudine il sacerdote italiano.

Ringrazia anche il Cardinale Ernesto Simoni, 96 anni, che «esercitava il ministero di esorcista già prima che il regime comunista ateo dell’Albania lo arrestasse nella notte di Natale del 1963. Oggi continua il suo prezioso ministero in Toscana».

Ecco le cinque armi spirituali proposte dal don Meriggi:

1. Adorazione e Comunione

Guidato da Don Boretti, don Meriggi ricorda le sue parole: “Senza la comunione non si può guarire”.

Per questo, sottolinea, «è fondamentale una vita sacramentale intensa, un amore per Cristo Eucaristico, perché l’Eucaristia è la via regale verso la guarigione e la liberazione. Adorazione e comunione!».

2. Confessione

Il sacerdote insiste sull’importanza di «vivere con costanza il sacramento della confessione. In esso troviamo la misericordia di Dio, che non solo perdona i peccati, ma con la sua grazia penetra nelle zone più oscure dell’anima dove i peccati mettono radici».

3. Vita intensa di carità

Un’altra arma essenziale nella lotta contro il maligno è una vita caritatevole:
«Come dice San Paolo, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti. Una vita intensa di carità in cui non pensiamo solo ai nostri bisogni, ma anche a quelli degli altri, pregando e operando per il loro bene. Cerca e dona il perdono».

«Vivere ogni momento come un dono, consapevoli che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, anche i momenti più difficili».

4. Devozione alla Vergine Maria e al Rosario

«È fondamentale alimentare una devozione fedele e amorevole alla Vergine Maria», afferma il sacerdote.

«Facciamo nostra la preghiera della Chiesa: oltre alla Santa Messa e alla Liturgia delle Ore, anche il Santo Rosario. Poi la devozione ai santi e alle anime benedette del purgatorio».

5. Uso dei sacramentali

«Oltre alla vita sacramentale, l’uso dei sacramentali è di grande beneficio. Sono come delle medicine che, insieme ai sacramenti, ci aiutano a portare la grazia di Dio in ogni ambito della nostra vita».

Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, i sacramentali «sono segni sacri che, in qualche modo simili ai sacramenti, esprimono effetti soprattutto spirituali ottenuti per intercessione della Chiesa».

Tra i sacramentali si trovano i crocifissi, l’acqua benedetta, le medaglie e gli scapolari, tra gli altri.

Infine, don Meriggi conclude:
«Tutta la vita della Chiesa è medicina, è cammino di liberazione, guarigione e consolazione per risorgere in Cristo, per vivere i nostri giorni nell’amore e nella pace, per allontanare o scacciare dalla nostra vita il nemico e la sua influenza».

Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.

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