Il 18 maggio 1920, esattamente 105 anni fa, nasceva nella piccola città di Wadowice (Polonia) Karol Wojtyła, che nell’ottobre del 1978 sarebbe diventato Papa San Giovanni Paolo II.
Il futuro Pontefice venne alla luce nella casa di Karol Wojtyła, un sottufficiale dell’esercito polacco morto nel 1941, ed Emilia Kaczorowska, che morì il 13 aprile 1929, quando il piccolo Karol aveva solo otto anni.
Era il più giovane di tre fratelli. Il maggiore, Edmund, morì nel 1932; della sorella Olga, invece, non ebbe mai modo di conoscerla, poiché era morta prima della sua nascita.
Una gravidanza difficile
Nel libro “Emilia e Karol Wojtyła. I genitori di San Giovanni Paolo II”, l’autrice Milena Kindziuk racconta che la madre del Papa ebbe una gravidanza complicata e che soffriva di depressione a causa dell’insistenza del suo primo medico, Jan Moskala, affinché abortisse.
Tuttavia, la fede dei genitori li portò a prendere “una decisione coraggiosa: che, a prescindere da tutto, il loro bambino sarebbe nato”. Cercarono così un altro medico, Samuel Taub, un ebreo che confermò le complicazioni della gravidanza e il rischio di morte per la madre, ma non suggerì mai l’aborto.
Secondo la Kindziuk, il 18 maggio 1920 alle ore 17, il padre si recò in chiesa con il figlio maggiore, Edmund, allora tredicenne, per partecipare alla preghiera delle ore; mentre Emilia rimase a casa con l’ostetrica.
“Sappiamo da alcune testimonianze che Emilia chiese all’ostetrica di aprire la finestra: voleva che il primo suono che suo figlio udisse fosse un canto in onore di Maria. In sintesi, Emilia Wojtyła diede alla luce suo figlio ascoltando il canto delle Litanie Lauretane”, racconta.
Infanzia e giovinezza
Dopo la morte della madre, Karol ricevette la Prima Comunione a nove anni e la Cresima a diciotto. Dopo gli studi superiori a Wadowice, si iscrisse nel 1938 all’Università Jagellonica.
Nel 1939 scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e la Germania nazista occupò la Polonia. Quell’anno, le forze d’invasione chiusero l’università e il giovane Karol lavorò, tra il 1940 e il 1944, in una cava e successivamente nella fabbrica chimica Solvay, per sopravvivere ed evitare la deportazione.
Nel 1942 sentì la chiamata al sacerdozio e cominciò a frequentare di nascosto i corsi del seminario maggiore di Cracovia, guidato dall’Arcivescovo Adam Stefan Sapieha.
Nel libro “Dono e mistero”, lo stesso Giovanni Paolo II ricorda l’influenza di suo padre nella vocazione, descrivendolo come “un uomo profondamente religioso” e affermando che il suo “esempio fu, in un certo senso, il mio primo seminario”.
Terminata la guerra, il seminario riaprì e il giovane Karol poté proseguire la sua formazione. Tuttavia, la Polonia liberata dai nazisti era ormai parte del blocco comunista sotto l’influenza sovietica.
Sacerdozio ed episcopato
Karol Wojtyła fu ordinato sacerdote a Cracovia il 1° novembre 1946. “Quel giorno è impresso indelebilmente nella mia memoria: ricevetti il dono del sacerdozio di Cristo e divenni servitore dell’Eucaristia”, affermò il Papa nel 1993.
Subito dopo, il giovane sacerdote, allora 26enne, fu inviato dal Cardinale Sapieha a Roma, dove nel 1948 ottenne il dottorato in Teologia con una tesi sulla fede nelle opere di San Giovanni della Croce. Quello stesso anno fece ritorno in Polonia.
Il 4 luglio 1958, Papa Pio XII lo nominò Vescovo Ausiliare di Cracovia. Ricevette la consacrazione episcopale il 28 settembre 1958 nella Cattedrale del Wawel (Cracovia), per mano dell’Arcivescovo Eugeniusz Baziak.
Nel 1964, Papa Paolo VI lo nominò Arcivescovo di Cracovia e nel giugno 1967 lo creò cardinale.
Partecipò al Concilio Vaticano II e contribuì alla redazione dei testi finali della Dignitatis humanae (sulla libertà religiosa) e della Gaudium et spes (la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo).
Il pontificato di San Giovanni Paolo II
Il 28 settembre 1978 morì Papa Giovanni Paolo I e tutti i cardinali furono convocati nuovamente a Roma, incluso l’allora Arcivescovo di Cracovia.
Il 14 ottobre, dieci giorni dopo i funerali del Papa, i cardinali si riunirono nella Cappella Sistina per il conclave, che durò poco. Dopo otto scrutini, fu eletto il Cardinale Wojtyła, che scelse il nome di Giovanni Paolo II.
Con la sua elezione si ruppe una tradizione di quattro secoli e mezzo di papi italiani.
Il pontificato di San Giovanni Paolo II durò 26 anni e cinque mesi, il terzo più lungo della storia. Durante quel tempo compì 104 viaggi apostolici nel mondo, per cui fu chiamato il “Papa pellegrino”.
Tra i fatti principali del suo pontificato vi furono gli attentati subiti il 13 maggio 1981 e il 12 maggio 1982. Il primo, ad opera del turco Mehmet Alì Ağca, rafforzò la sua devozione alla Vergine di Fatima, alla quale attribuì il merito di aver “deviato” i proiettili e salvato la sua vita.
Importante anche il suo ruolo nella caduta del comunismo in Europa, con la fine dell’Unione Sovietica, nonché la sua difesa dei non nati e della famiglia.
Giovanni Paolo II morì il 2 aprile 2005. Fu beatificato dal suo successore, Benedetto XVI, il 1° maggio 2011 e canonizzato da Papa Francesco il 27 aprile 2014.
Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.