Dalla “Stanza delle Lacrime” all’annuncio sulla Loggia di San Pietro, ecco cosa accade dopo l’elezione del nuovo Papa
L’8 maggio 2025, intorno alle 18:06, dal comignolo della Cappella Sistina si è alzata la tanto attesa fumata bianca, annunciando al mondo l’elezione del 267º Successore di Pietro. Dopo quattro scrutini dall’inizio del Conclave, i cardinali elettori hanno raggiunto il quorum necessario: almeno due terzi dei voti. Ma dal momento della fumata al celebre annuncio dell’Habemus Papam fino alla Messa di inaugurazione del pontificato, cosa accade esattamente?
L’elezione canonica e la domanda decisiva
Come previsto dalla Costituzione Universi Dominici Gregis, ogni scheda utilizzata nel voto reca nella parte superiore la frase latina Eligo in Summum Pontificem (Eleggo Sommo Pontefice), mentre nella metà inferiore è lasciato lo spazio per il nome dell’eletto. Una volta constatato il raggiungimento del quorum, i tre cardinali scrutatori procedono alla verifica finale. Se uno dei candidati ha ottenuto i voti necessari, l’elezione è canonicamente valida.
A questo punto, il Cardinale Decano — o, in sua vece, il più anziano per ordine tra i cardinali vescovi, come in questo caso Pietro Parolin — si avvicina all’eletto e gli rivolge la solenne formula latina:
“Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?”
(Accetti l’elezione canonicamente fatta di te a Sommo Pontefice?)
Alla risposta affermativa — che può essere espressa con un semplice Accepto — segue immediatamente la seconda, altrettanto densa di significato:
“Quo nomine vis vocari?”
(Con quale nome vuoi essere chiamato?)
Con questa domanda, l’eletto esercita un gesto simbolico di rottura e continuità: abbandona il nome di battesimo e assume quello pontificale, inaugurando un nuovo capitolo del proprio ministero e della storia della Chiesa.
La “Stanza delle Lacrime”: il momento più intimo
L’eletto viene quindi condotto nella cosiddetta “Stanza delle Lacrime”, un piccolo ambiente adiacente alla Cappella Sistina. Qui, lontano dagli sguardi e immerso in un silenzio carico di emozione, il nuovo Papa può raccogliersi in preghiera, commuoversi, affrontare lo stupore e il peso della nuova missione.
In quella stanza trova tre vesti bianche (taglie 50, 54 e 58), la stola rossa, la mozzetta, il crocifisso pettorale, lo zucchetto e l’Anello del Pescatore, sigillo e simbolo del potere petrino. È la sua prima vestizione come Successore di Pietro.
Il ritorno in Cappella Sistina: il giuramento dei cardinali
Completata la vestizione, il nuovo Papa torna nella Cappella Sistina. I cardinali elettori, in un rito di obbedienza e comunione, si avvicinano uno ad uno per rendergli omaggio. Si tratta di un gesto carico di solennità: è il momento del riconoscimento collettivo dell’autorità ricevuta. L’atto culmina nel canto del Te Deum, che sancisce la conclusione ufficiale del Conclave.
L’annuncio al mondo: “Habemus Papam”
Poco dopo, il cardinale protodiacono — attualmente Dominique Mamberti — si affaccia sulla Loggia della Basilica Vaticana e pronuncia la storica formula:
“Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!”
“Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa!”
Segue la presentazione in latino, che recita:
“Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum [nome], Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem [cognome], qui sibi nomen imposuit [nome pontificale].”
Formula che evoca il linguaggio degli Angeli nel Vangelo di Luca e risale almeno all’elezione di Papa Martino V nel 1417, dopo gli anni drammatici dello scisma d’Occidente, quando la Chiesa si trovò addirittura con tre pretendenti al trono di Pietro.
Il primo atto del nuovo Papa
Dopo l’annuncio, il Pontefice si affaccia per la prima volta, benedicendo la folla con la Benedizione Urbi et Orbi. È il suo debutto pubblico, il primo sguardo al mondo come Vescovo di Roma.
Il ritorno a Casa Santa Marta e la Messa con i cardinali
Il nuovo Papa fa poi ritorno a Casa Santa Marta, dove trascorrerà la notte. Il giorno seguente celebra la Messa insieme a tutti i cardinali nella Cappella Sistina, in segno di comunione e inizio del suo ministero.
La Messa di Inizio del Pontificato
Alcuni giorni dopo, in Piazza San Pietro, si celebra la solenne Messa di Inizio del Ministero Petrino. Durante la liturgia, il Pontefice riceve il Pallio e l’Anello del Pescatore, simboli del suo nuovo ruolo di guida della Chiesa universale.