Originario di Chicago, ha 40 anni di missione in Perù alle spalle
CITTÀ DEL VATICANO – Alle ore 18:07 di oggi, 8 maggio 2025, una densa fumata bianca si è levata dal comignolo della Cappella Sistina: il Collegio dei Cardinali ha eletto il nuovo Pontefice. Tra i 133 cardinali riuniti in Conclave dal 7 maggio, la scelta è caduta sul cardinale statunitense Robert Francis Prevost, 69 anni, che ha assunto il nome pontificale di Leone XIV, diventando il 267º successore di San Pietro.
L’annuncio ha scatenato un’esplosione di gioia tra le migliaia di fedeli presenti in Piazza San Pietro. Le campane della basilica hanno suonato a festa mentre la notizia si diffondeva rapidamente per le vie di Roma e nei notiziari di tutto il mondo.
Un giorno carico di significato
La data dell’elezione non è priva di valore simbolico. L’8 maggio ricorre infatti la festa della Virgen de Luján, patrona dell’Argentina e oggetto di particolare devozione da parte di Papa Francesco, che le ha più volte affidato in pubblico il destino del suo popolo. La giornata commemora anche l’apparizione dell’Arcangelo Michele, figura centrale nella lotta spirituale contro il male, e la memoria liturgica di San Bonifacio, Papa e martire.
Dall’Illinois al cuore del mondo cattolico
Nato a Chicago il 14 settembre 1955, Robert Prevost è entrato nella famiglia agostiniana nel 1977 e ha professato i voti solenni nel 1981. Ordinato sacerdote a Roma nel 1982, ha conseguito un dottorato in diritto canonico con lode presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum). Dopo una prima esperienza pastorale negli Stati Uniti, si è trasferito in Perù, dove ha trascorso oltre quarant’anni al servizio della Chiesa locale, nelle diocesi di Chulucanas e Trujillo.
È stato Superiore Generale degli Agostiniani dal 2001 al 2013, e successivamente nominato da Papa Francesco Amministratore Apostolico di Chiclayo nel 2014, diocesi di cui è poi diventato vescovo l’anno seguente. Ha ricoperto anche il ruolo di Amministratore Apostolico del Callao.
Il 30 gennaio 2023 è stato nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, ricevendo contestualmente il titolo di arcivescovo ad personam. Il 30 settembre dello stesso anno, è stato creato cardinale da Papa Francesco.

L’annuncio al mondo: Habemus Papam
Alle 19:23, l’emozione ha toccato il culmine. Il cardinale Dominique Mamberti, Protodiacono e Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni e ha proclamato in latino la storica formula:
“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum, Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leonem XIV.”
Subito dopo, Papa Leone XIV è apparso sul balcone centrale, accolto da un fragoroso applauso. Ha rivolto il suo primo sguardo e la sua prima benedizione alla folla riunita in piazza e a milioni di fedeli collegati da ogni parte del globo con la tradizionale formula “Urbi et Orbi”.
La “Stanza delle Lacrime” e il primo gesto da Papa
Prima di affacciarsi alla Loggia, il nuovo Pontefice si è ritirato nella cosiddetta “Stanza delle Lacrime”, un piccolo ambiente accanto alla Cappella Sistina. È qui che ogni Papa appena eletto vive, nel silenzio e nella preghiera, il momento più intimo del passaggio, rivestendosi degli abiti pontifici e preparandosi spiritualmente alla responsabilità che lo attende.
Originale pubblicato da ACI Prensa tradotto e adattato dal team di EWTN.it