Il Cardinale Giovanni Battista Re, che ha presieduto la Messa per l’elezione del Pontefice prima dell’inizio del conclave, ha implorato la luce dello Spirito Santo affinché venga scelto il Papa “di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo momento della storia tanto difficile e complesso”.
Questo mercoledì 7 maggio ha inizio il conclave, un evento carico di attesa che tiene con il fiato sospeso non solo la Chiesa Cattolica, ma il mondo intero.
Prima che i 133 cardinali si chiudano nel pomeriggio a chiave nella Cappella Sistina per eleggere il prossimo Papa, alle ore 10:00 del mattino (ora di Roma) si è celebrata nella Basilica di San Pietro la Messa Pro eligendo Pontifice (Per l’elezione del Pontefice).
L’Eucaristia è stata presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, che a 91 anni non ha più diritto di voto, ma ha avuto l’incarico di pronunciare questa ultima e significativa omelia prima dell’inizio del conclave.
Alla Messa hanno preso parte tutti i cardinali – elettori e non elettori –, numerosi vescovi e una folla di fedeli.
I cardinali sono entrati in solenne processione secondo l’ordine diaconale, presbiterale ed episcopale.
Invocare la luce e la forza dello Spirito Santo
All’inizio della sua omelia, il porporato ha centrato la sua riflessione sulla scena della Pentecoste, narrata negli Atti degli Apostoli (cf. At 1,14), per sottolineare che, come allora fecero gli apostoli, anche i cardinali si trovano “sotto lo sguardo della Vergine” e accompagnati da tutto il popolo di Dio, che “è unito a noi con il suo senso della fede, il suo amore per il Papa e la sua fiduciosa speranza”.
“Siamo qui per invocare l’aiuto dello Spirito Santo, per implorarne la luce e la forza, affinché venga eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo momento della storia tanto difficile e complesso”, ha sottolineato.
“Abbandonare ogni considerazione personale”
Ha affermato che invocare lo Spirito Santo “è l’unico atteggiamento giusto e necessario” davanti a un atto di “massima responsabilità umana ed ecclesiale”.
Secondo il porporato, gli elettori si trovano davanti a una “decisione di grande importanza; un atto umano per il quale si deve abbandonare ogni considerazione personale e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell’umanità”.
Commentando il Vangelo di San Giovanni — Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati (Gv 15,12) — ha spiegato che il comandamento nuovo di Gesù “trasforma in positivo e amplia enormemente l’esortazione dell’Antico Testamento, che diceva: ‘Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te’”.
L’amore che trasforma il mondo
“L’amore che Gesù rivela non conosce limiti e deve caratterizzare i pensieri e l’azione di tutti i suoi discepoli, che nel loro comportamento devono sempre manifestare un amore autentico e impegnarsi nella costruzione di una nuova civiltà, che Paolo VI chiamò civiltà dell’amore”, ha aggiunto.
In quest’ottica, ha sottolineato che “l’amore è l’unica forza capace di cambiare il mondo”, ricordando che Gesù “ci ha rammentato che la qualità fondamentale dei Pastori è l’amore fino al dono totale di sé”.
Il cardinale ha ribadito che questa carità deve essere la qualità fondamentale di ogni pastore: “Non si tratta di una comunione autoreferenziale, ma totalmente orientata alla comunione tra le persone, i popoli e le culture”, ha evidenziato.
“L’elezione del nuovo Papa non è una semplice successione di persone”
Alla fine dell’omelia, il cardinale decano ha evidenziato la dimensione profonda dell’evento imminente: “Il Papa continua a incarnare Pietro e la sua missione, e in questo modo rappresenta Cristo sulla terra; egli è la roccia sulla quale si edifica la Chiesa”.
“L’elezione del nuovo Papa non è una semplice successione di persone, ma è sempre l’apostolo Pietro che ritorna”, ha affermato.
In questa importante omelia – le ultime parole che i cardinali ascolteranno prima di chiudersi nella Cappella Sistina – il Cardinale Re ha esortato a pregare “affinché lo Spirito Santo, che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e grandi, ci conceda un nuovo Papa secondo il cuore di Dio, per il bene della Chiesa e dell’umanità”.
Ha inoltre invitato a pregare affinché Dio “conceda alla Chiesa un Papa capace di risvegliare le coscienze di tutti e le forze morali e spirituali della società attuale, caratterizzata da un grande progresso tecnologico, ma incline a dimenticare Dio”.
Infine, ha invocato l’intercessione della Vergine Maria, Madre della Chiesa, “affinché lo Spirito Santo illumini le menti dei cardinali elettori e li renda concordi nell’elezione del Papa di cui il nostro tempo ha bisogno”.
Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.