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L’Enciclica di Papa Francesco “Dilexit nos” è un invito a riflettere sul culto del Sacro Cuore di Gesù

Pope Francis speaks at the general audience in St. Peter's Square on Oct. 23, 2024. An altar painting of the Sacred Heart of Jesus by Francesco de Rhoden inside the Basilica of the Sacred Heart of Jesus in Rome, Italy. | Credit: Daniel Ibáñez/CNA [L] CNA file photo [R]

Riproporre a tutta la Chiesa il culto del Sacro Cuore di Gesù

Lo aveva detto lo stesso Papa Francesco durante un’Udienza del Mercoledì: “Redigere un documento che raccolga le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa il culto del Sacro Cuore di Gesù carico di bellezza spirituale”. Ed è stato questo il senso della sua ultima enciclica chiamata “Dilexit Nos”, “ci ha amati”, in italiano.

Per “un mondo che sembra aver perso il cuore”, aveva detto ancora il Pontefice argentino che aveva diffuso il documento lo scorso 24 ottobre 2024,  anche in vista del 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù, nel 1673, a Santa Margherita Maria Alacoque. 

L’enciclica è un riassunto storico di ciò che ha rappresentato la devozione al Sacro Cuore di Gesù nell’arco dei secoli: si passa da Margherita Maria Alacoque a Francesco di Sales; da Teresa di Lisieux a Ignazio di Loyola, passando per Faustina Kowalska e Charles de Foucauld,  e tanti, tanti altri.

L’Arcivescovo Monsignor Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti – Vasto aveva presentato in conferenza stampa l’enciclica di Papa Francesco. “L’Enciclica –aveva spiegato Monsignor Forte presso la Sala Stampa della Santa Sede- offre la chiave di lettura dell’intero magistero di questo Papa, come ci fa capire lui stesso: ciò che questo documento esprime permette di scoprire che quanto è scritto nelle Encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti non è estraneo al nostro incontro con l’amore di Gesù Cristo, perché, abbeverandoci a questo amore, diventiamo capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune”.

“Recuperare la devozione al Sacro Cuore sia qualcosa di importante e bello e credo che Papa Francesco lo abbia fatto a partire dalla sua esperienza personale. Egli, parlando del Sacro Cuore ci ha messo il cuore, ha messo se stesso. Quello che il Papa dice in questa enciclica ci rivela la sorgente profonda del suo magistero che non è appiattito sul sociale, sul pubblico, sul politico. L’essere umano non è riducibile al calcolo, alla razionalità, ma c’è una dimensione più profonda che è il cuore, la dimensione affettiva, emotiva della vita. La visione del Papa, che è quella del Vangelo, è di riportare a vedere l’uomo nella sua integralità di ciò che la sua mente dice, ma anche di ciò che il suo cuore esprime”, aveva concluso Monsignor Forte.

Papa Francesco, inoltre, nelle pagine dell’Enciclica, offre lo spunto di ripercorrere l’agiorgrafia dei Santi che a questa devozione sono stati profondamente legati. Partiamo da Santa Margherita Maria Alacocque che ebbe per ben 17 anni delle apparizioni di Gesù. Fu Lui stesso a chiederle una speciale devozione al Suo Sacratissimo Cuore. A seguire, San Giovanni Eudes, altro instancabile apostolo del Sacro Cuore. Di lui, Papa Francesco scrive: “Dopo aver svolto con i suoi missionari una ferventissima missione a Rennes, ottenne che monsignor Vescovo approvasse per quella diocesi la celebrazione della festa del Cuore adorabile di Nostro Signore Gesù Cristo. Questa fu la prima volta che tale festa venne ufficialmente autorizzata nella Chiesa.

Fra i santi della storia moderna, viene citato San Francesco di Sales che “contemplava spesso il Cuore aperto di Cristo, che invita a dimorare dentro di Lui in una relazione personale di amore, nella quale si illuminano i misteri della vita”.

E ancora il richiamo a Santa Faustina Kowalska, San Pio da Pietrelcina e Santa Teresa di Calcutta. 

Dilexit nos è stata l’ultima Enciclica di Papa Francesco, una sorta di testamento spirituale,l a fede per Bergoglio è “comunitaria, sociale, missionaria” e la devozione al Sacro Cuore di Gesù vale la pena di essere rivista in chiave contemporanea e diffusa in tutto il mondo.

Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa e ripreso dal team di EWTN Italia

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