Sono 18 i cardinali elettori provenienti dall’Africa, anche se due di loro sono europei. Vista l’assenza annunciata del Cardinale kenyota Njue gli elettori in Sistina saranno 17.
Sono 18 i cardinali elettori provenienti dall’Africa, anche se due di loro sono europei. Rispetto al conclave che ha eletto Papa Francesco la presenza africana è molto più corposa: nel 2013 erano 11 i porporati elettori africani, sette in meno rispetto ad oggi. Vista l’assenza annunciata del Cardinale kenyota John Njue, Arcivescovo emerito di Nairobi, gli elettori in Sistina saranno 17.
I due porporati che provengono dall’Africa pur essendo europei sono il Cardinale domenicano Jean Paul Vesco, Arcivescovo di Algeri, ed il Cardinale salesiano Cristobal Lopez Romero, Arcivescovo di Rabat. Entrambi creati da Francesco, il Cardinale Vesco – 63 anni, francese di nascita – non ha nascosto la sua posizione favorevole al diaconato femminile. Il Cardinale Lopez Romero, spagnolo di nascita, compirà 73 anni il 19 maggio. E’ forse uno dei cardinali più vicini alle sensibilità di Papa Francesco, soprattutto sui temi delle migrazioni e del dialogo con l’Islam. In passato ha anche lavorato in Sudamerica, in particolare in Paraguay e in Bolivia.
La Costa d’Avorio porterà nella Cappella Sistina due porporati elettori: il Cardinale Ignace Bessi Dogbo, 63 anni, Arcivescovo di Abidjan ed il Cardinale Jean Pierre Kutwa, Arcivescovo emerito di Abidjan, 79 anni. Entrambi hanno ricevuto la porpora da Papa Francesco.
Gli altri 13 cardinali elettori africani provengono da altrettanti diversi Paesi. Il Cardinale Philippe Nakellentuba Ouedraogo è Arcivescovo emerito di Ouagadougou, in Burkina Faso. Ha fatto scalpore recentemente la notizia della sua data di nascita modificata dal 21 gennaio 1945 al 31 dicembre 1945. Un cambiamento che permette al porporato di entrare come elettore nella Cappella Sistina; il Cardinale Arlindo Gomes Furtado, Vescovo di Santiago di Capo Verde, 75 anni, è il primo porporato capoverdiano nella storia della Chiesa; il Cardinale Dieudonnè Nzapalainga, Arcivescovo di Bangui, ha 58 anni, membro della Congregazione dello Spirito Santo, è il primo cardinale della Repubblica Centrafricana. Nel 2015 Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Cattedrale di Bangui anticipando così l’inizio dell’anno giubilare straordinario della misericordia; la Repubblica Democratica del Congo porta in conclave il francescano cappuccino Cardinale Fridolin Ambongo Besungu, Arcivescovo di Kinshasa. 65 anni, già membro del consiglio dei cardinali che hanno coadiuvato il Papa nel processo di riforma della Curia Romana, è Presidente del SECAM (Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar) e come tale è stato tra le voci più critiche alla dichiarazione Fiducia Supplicans, redatta dal Dicastero per la Dottrina della Fede; l’Etiopia è rappresentata dal Cardinale Berhaneyesus Demerew Souraphiel, Arcieparca metropolita di Addis Abeba e presidente del Consiglio della Chiesa etiopica: 76 anni, è uno dei cinque cardinali di rito orientale che entrerà in conclave; ha già partecipato ai conclavi del 2005 e del 2013 il Cardinale Peter Turkson, dal Ghana, già cancelliere della Pontificia accademia delle scienze e della Pontificia accademia delle scienze sociali, 76 anni, lavora nella Curia Romana dal 2009 quando Benedetto XVI lo nominò Presidente dell’allora Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace; punto di riferimento dell’ala conservatrice è il Cardinale Robert Sarah, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Originario della Guinea, compirà 80 anni a giugno, è vescovo dal 1979 quando aveva solo 34 anni. Lavora nella Curia Romana dal 2001 per volere di Giovanni Paolo II che lo nominò Segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli; dal Madagascar arriva il Cardinale Desirè Tsarahazana, Arcivescovo di Toamasina. 71 anni nel giugno prossimo, ha guidato i vescovi malgasci tra il 2012 e il 2021; il Cardinale Peter Okpaleke, Vescovo di Ekwulobia in Nigeria, ha 63 anni. Nominato vescovo di Ahiara alla fine del 2012, non ha mai potuto prendere possesso della diocesi per le proteste legate a questioni etniche. Lo stesso Papa Francesco era intervenuto per condannare le proteste; per il Ruanda entrerà nella Cappella Sistina il Cardinale Antoine Kambanda, Arcivescovo di Kigali. 66 anni, è il primo cardinale ruandese nella storia della Chiesa; il Cardinale Stephen Brislin, Arcivescovo di Johannesburg, 68 anni, rappresenterà ilSudafrica. In precedenza Arcivescovo di Città del Capo, è anche Presidente della Conferenza dei vescovi cattolici dell’Africa meridionale e rispetto ai suoi confratelli del SECAM ha avuto una posizione più morbida sulla dichiarazione Fiducia Supplicans; Il Cardinale Stephen Ameyu Martin Mulla, 61 anni, Arcivescovo di Giuba, arriva dal Sud Sudan ed è il primo porporato del Paese africano nella storia della Chiesa e nel biennio 2023-24 ha partecipato al Sinodo sulla sinodalità; infine il Cardinale Protase Rugambwa, Arcivescovo di Tabora, in Tanzania. 61 anni, ha anche una lunga esperienza curiale: tra il 2012 ed il 2023 è stato Segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, Presidente delle Pontificie opere missionarie e Segretario della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’evangelizzazione.
Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa e ripreso dal team di EWTN Italia