Nella Seconda Domenica di Pasqua, nella quale la Chiesa Cattolica celebra anche la Domenica della Divina Misericordia, il fedele può ottenere un’indulgenza plenaria per sé stesso o per un defunto. Qui ti riportiamo i requisiti per ricevere questo dono.
In modo generale si può dire che l’indulgenza plenaria è una grazia che “riporta” l’anima allo stato in cui si trovava al momento del Battesimo. Se una persona muore dopo averla ricevuta, va direttamente in Paradiso.
Nelle sue apparizioni a Santa Faustina Kowalska, Cristo, nella devozione al Signore della Divina Misericordia, ha promesso molte grazie a coloro che si affidano alla sua misericordia.
“Desidero che la Festa della Misericordia sia un rifugio e un riparo per tutte le anime, specialmente per i poveri peccatori… L’anima che si confesserà e riceverà la Santa Comunione otterrà il perdono totale delle colpe e delle pene… Nessuna anima tema di accostarsi a me, anche se i suoi peccati fossero come scarlatto”, disse il Signore in una delle sue apparizioni alla santa polacca.
Nel giugno 2002, San Giovanni Paolo II istituì ufficialmente l’indulgenza plenaria per questa festa che si celebra la Seconda Domenica di Pasqua.
A tal fine pubblicò il “Decreto sulle indulgenze concesse nella Festa della Divina Misericordia”, nel quale si specifica che possono riceverla anche gli ammalati e i naviganti in alto mare.
L’indulgenza plenaria viene concessa al fedele che partecipi ad atti di pietà in onore della Divina Misericordia, alle solite condizioni: confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Papa.
Poiché quest’anno questa data coincide con la sede vacante a causa della morte di Papa Francesco, non si pregherà per le intenzioni del Papa, ma per le intenzioni della Chiesa, come spiega ad ACI Prensa, agenzia in lingua spagnola di EWTN News, don Luis García Gutiérrez, Vicario Generale della Diocesi di León (Spagna) ed esperto di liturgia cattolica.
Quest’anno la Domenica della Divina Misericordia si celebra in tutta la Chiesa il 27 aprile.
Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.