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“Conclave”: tra realtà e finzione. Cosa c’è di giusto e di sbagliato nel film dell’anno?

Tagline del film "Conclave" | YouTube
Tagline del film "Conclave" | YouTube

Conclave è stato una sorpresa al botteghino dopo la sua uscita nell’ottobre scorso. E dopo la morte di Papa Francesco il 21 aprile, il film — ora disponibile sulle piattaforme di streaming — ha suscitato un rinnovato interesse, con un aumento delle visualizzazioni che, secondo i resoconti, si è triplicato nei giorni successivi all’annuncio della morte del pontefice.

Diretto da Edward Berger e basato su un romanzo del 2016, il film è un dramma incentrato sui personaggi, che ritrae diversi cardinali della Chiesa durante l’elezione di un nuovo papa — con abbondanti intrighi politici, scontri ideologici e colpi di scena. Quest’anno ha ricevuto otto nomination agli Oscar, vincendone uno per la Miglior Sceneggiatura Non Originale.

Ancor prima dell’uscita, Conclave aveva ricevuto dure critiche da parte di cattolici che ne disapprovavano il colpo di scena finale — attenzione spoiler: una donna biologica viene eletta papa per errore — così come la rappresentazione dei vari profili ideologici dei cardinali, in particolare per l’idealizzazione di personaggi le cui posizioni contraddicono l’insegnamento della Chiesa.

Oltre a queste critiche, chi si avvicina al film per capire come funzionerà davvero il conclave nelle prossime settimane, troverà diversi errori chiave, anche se non tutto è finzione.

Ecco una rassegna (non esaustiva) di ciò che Conclave rappresenta correttamente e di ciò che invece distorce riguardo al processo di elezione di un nuovo papa.

🎭 FINZIONE: Cardinali caricaturali e un deserto spirituale

Una delle imprecisioni più sottolineate dai cattolici riguarda il modo in cui il film ritrae il Collegio dei Cardinali: profondamente diviso in fazioni ideologiche, con il papato descritto come un incarico puramente politico, più che spirituale.

Matthew Bunson, esperto di Chiesa e direttore editoriale di EWTN News, osserva che i cardinali nel film appaiono “banali, poco interessanti, ideologici e privi di profondità teologica o spirituale”.

“Sono caricature di ciò che i cardinali sono realmente — e ne conosco molti — e dei temi che probabilmente discuterebbero in un conclave”, ha dichiarato a CNA (agenzia in lingua inglese di EWTN News).

Nel film, i cardinali si organizzano in fazioni per promuovere il proprio “candidato”. Una coalizione guidata dal Cardinale Bellini (Stanley Tucci), di mentalità progressista, cerca di riformare la Chiesa rigettando diversi insegnamenti ortodossi, mentre il Cardinale Tedesco (Sergio Castellitto), rozzo e apertamente razzista, difende posizioni tradizionaliste.

Bunson nota che i personaggi che rappresentano una visione ortodossa della dottrina vengono emarginati o distrutti narrativamente: come il cardinale nigeriano severo che perde ogni possibilità di elezione quando si scopre che ha un figlio illegittimo.

Anche se i personaggi menzionano Dio in diverse occasioni, Gesù è quasi assente, nessun cardinale celebra la Messa, e lo Spirito Santo — che, come ha detto il Cardinale Kurt Koch, dovrebbe essere il vero protagonista del conclave — non viene praticamente mai nominato, se non in gesti simbolici come il segno della croce.

L’unico personaggio veramente spirituale, il Cardinale Vincent Benítez (di cui si parlerà più avanti), “non potrebbe nemmeno essere eletto papa”, sottolinea Bunson.

In sintesi, la mancanza di profondità spirituale rende i dialoghi e i discorsi “piuttosto monotoni”, aggiunge.

Nella realtà, spiega Bunson, pur esistendo differenze ideologiche tra i più di 250 cardinali nel mondo, prevale un “notevole senso di fraternità e collegialità”.

Anche il Vescovo Robert Barron (Diocesi di Winona-Rochester) ha espresso critiche simili sui social: “Se ti interessa un film sulla Chiesa Cattolica che potrebbe essere stato scritto dalla redazione del New York Times, allora questo è il film che fa per te”.

Secondo Barron, nel mondo del film “la gerarchia della Chiesa è un covo di ambizione, corruzione e disperato egocentrismo… I conservatori sono estremisti xenofobi, i liberali manipolatori narcisisti”.

✅ REALTÀ: Il processo immediato dopo la morte del Papa

Il film inizia con la morte del Papa. Bunson nota che questa parte è rappresentata in modo ragionevolmente accurato.

Il personaggio chiave in questo momento è il camerlengo, un cardinale incaricato di gestire il periodo di sede vacante. Nel film, il Cardinale Tremblay spezza l’anello del pescatore del papa defunto, un rito reale che simboleggia la fine del pontificato.

Il film però omette la certificazione formale della morte, che secondo le norme attuali avviene nella cappella privata del papa, dove il camerlengo lo chiama tre volte per nome di battesimo e verifica che non risponde.

Inoltre, alcune funzioni tra il decano del Collegio cardinalizio e il camerlengo vengono confuse, assegnando alcune responsabilità di quest’ultimo al personaggio interpretato da Ralph Fiennes. Bunson ritiene accettabile questa scelta per esigenze narrative.

🎭 FINZIONE: Il cardinale “in pectore”

Il Cardinale Benítez afferma di essere stato creato cardinale “in pectore” — cioè in segreto — dal papa defunto. Non offre prove, ma gli altri lo accettano senza obiezioni.

Nella realtà, un cardinale nominato in segreto non può partecipare a un conclave, a meno che il papa non abbia rivelato il suo nome prima di morire.

“Quindi, fin dall’inizio, questo personaggio non dovrebbe trovarsi nel conclave, perché legalmente non è cardinale”, afferma Bunson.

✅ REALTÀ: La scenografia e il processo di votazione

Il conclave si svolge nella Cappella Sistina in Vaticano, come avviene davvero. Anche se nel film è stata ricostruita, il luogo e il procedimento sono fedeli alla realtà.

Il processo è regolato in modo molto preciso dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, che non consente innovazioni.

Si tengono fino a quattro votazioni al giorno. Ogni cardinale si avvicina al Giudizio Universale di Michelangelo, recita una preghiera in latino e deposita il suo voto in un’urna. Tre cardinali leggono i voti. Per eleggere un papa serve una maggioranza di due terzi.

Se non si raggiunge l’elezione, le schede vengono bruciate, generando fumo nero; se invece si elegge un papa, viene aggiunta una sostanza chimica che produce fumo bianco.

Nel film questo aspetto è rappresentato bene, anche se con qualche semplificazione drammatica.

Attualmente, solo i cardinali con meno di 80 anni possono votare. L’attuale decano, il Cardinale Giovanni Battista Re (91 anni), è inabile per età, così come il suo vice. Pertanto, il prossimo conclave sarà guidato dal Cardinale Pietro Parolin, il più alto in grado tra gli elettori.

🎭 FINZIONE: Il grande colpo di scena finale

Nel momento culminante, i cardinali eleggono un papa che credono essere un uomo, ma che in realtà è una donna biologica cresciuta come maschio a causa di una condizione intersessuale.

Come ha spiegato il P. Carter Griffin a CNA, l’insegnamento costante della Chiesa — ribadito anche da papi recenti, incluso Francesco — è che non può ordinare donne.

“Una chiara e stabile identità sessuale è condizione necessaria per la formazione e l’ordinazione sacerdotale”, ha affermato Griffin.

Il sacerdozio configura l’uomo a Cristo, che si dona alla sua Sposa, la Chiesa. Il sacerdote rappresenta Cristo sposo, ed è per questo che la Chiesa ha sempre compreso che deve essere uomo.

“Ordinare donne offuscherebbe quella paternità sacerdotale e la femminilità della Chiesa, sposa di Cristo”, ha aggiunto.

Tuttavia, ha sottolineato, le donne hanno un ruolo enorme e insostituibile nella Chiesa: negli ordini religiosi, nelle parrocchie, nell’educazione, nella sanità, nei ministeri e nelle famiglie cattoliche.

“Dio ci ha creati diversi anche per assumerci ruoli differenti e per completarci come padri e madri, sia nell’ordine naturale che in quello della grazia”, ha concluso.

Traduzione e adattamento a cura di ewtn.it. Originariamente pubblicato da Catholic News Agency (CNA).

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