Papa Francesco ha salutato per l’ultima volta i fedeli di tutto il mondo dalla Basilica di San Pietro nel giorno più importante per i cristiani: la Pasqua di Risurrezione, nucleo e fondamento della fede cattolica che proclama il trionfo di Cristo sul peccato e sulla morte.
La mattina del 20 aprile, davanti a decine di migliaia di pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, Papa Francesco si è affacciato dalla loggia centrale della Basilica per rivolgere il suo messaggio pasquale.

Con il volto segnato dalla stanchezza e la voce affaticata a causa delle difficoltà respiratorie, il Santo Padre ha pronunciato con grande sforzo quella che sarebbe stata la sua ultima benedizione:
«Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua!»
Il giorno seguente, la mattina del 21 aprile, Papa Francesco è morto all’età di 88 anni.

Nel suo messaggio di Pasqua, letto domenica da Mons. Diego Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, il Santo Padre ha espresso un profondo desiderio di pace e ha auspicato che “non venga mai meno il principio di umanità come cardine essenziale”.
«In questo giorno, vorrei che tornassimo a sperare e a confidare negli altri — anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane, con costumi, stili di vita, idee e abitudini diverse da quelle a noi più familiari —; perché siamo tutti figli di Dio. Vorrei che tornassimo a sperare che la pace sia possibile», ha detto Papa Francesco.

Al termine del suo messaggio, il Pontefice ha regalato ai fedeli una di quelle “sorprese” che hanno contraddistinto gli ultimi giorni del suo pontificato, dopo il rientro dall’Ospedale Gemelli di Roma lo scorso 23 marzo.
Per circa 20 minuti, Papa Francesco ha attraversato la piazza gremita salutando con affetto e prossimità, dal papamobile, i 35.000 fedeli che lo hanno accolto con applausi e ovazioni, lasciando immagini destinate alla memoria.

Le “sorprese” di Papa Francesco durante la convalescenza
Dopo le dimissioni dall’ospedale, Papa Francesco è apparso in pubblico in diverse occasioni, sempre in modo inaspettato, senza un’agenda ufficiale.
Pur non essendo previsto che ricevesse grandi gruppi o che partecipasse ad udienze durante la convalescenza, il 6 aprile è riapparso per la prima volta partecipando al Giubileo dei Malati.

Ha inoltre tenuto un incontro privato con i sovrani britannici dopo l’annullamento della loro visita ufficiale al Vaticano, e il 10 aprile ha sorpreso tutti visitando, senza paramenti papali, la Basilica di San Pietro per pregare sulla tomba di San Pio X.

Il Santo Padre si è anche recato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma per pregare davanti all’icona della Vergine “Salus Populi Romani”, alla quale ha sempre nutrito una profonda devozione. La Domenica delle Palme è stato visto senza cannule nasali, mentre salutava cardinali e fedeli al termine della Messa.
Solo quattro giorni fa ha visitato il carcere romano di Regina Coeli nel pomeriggio del Giovedì Santo per incontrare 70 detenuti e ha fatto un’altra apparizione il Sabato Santo nella Basilica Vaticana per stare accanto ai fedeli durante la Veglia Pasquale.

Tutti questi gesti di vicinanza verso i fedeli, compiuti in mezzo alla sua fragilità, sono forse ciò a cui si riferiva il Cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, appena un mese fa:
«Lui ha una grande capacità di imparare dalla vita, da tutto ciò che gli si presenta, per trarre qualcosa di bello anche dai momenti più oscuri. Per questo sono certo che da questa esperienza del Papa nascerà molto bene. Non sappiamo cosa sarà, ma saranno, diciamo, le sorprese di Papa Francesco», ha affermato il porporato.
Tradotto e adattato dalla redazione di ewtn.it. L’originale si trova qui.