Con l’arrivo della Settimana Santa, il Vaticano si trasforma nel cuore pulsante della spiritualità cattolica. Tra antichi riti, celebrazioni solenni e preparativi intensi, migliaia di pellegrini si radunano per vivere i giorni più intensi dell’anno liturgico, in un’edizione ancora più speciale per via del Giubileo della Speranza.
Domenica delle Palme: l’inizio della Settimana Santa
Palme al vento, processione attorno all’Obelisco e Piazza San Pietro colma di fedeli da ogni parte del mondo: la Settimana Santa si apre con la solennità della Domenica delle Palme, uno dei momenti più emozionanti dell’anno in Vaticano.
Gian Maria Vian, già direttore dell’Osservatore Romano, spiega:
“Le cerimonie della Settimana Santa attraggono da secoli. Nell’Ottocento, persino i non cattolici partecipavano ai riti per la loro bellezza e intensità.”
Dietro le quinte: la Floreria Apostolica e la macchina organizzativa
La preparazione delle celebrazioni vaticane è affidata alla Floreria Apostolica, il servizio della Santa Sede incaricato di gestire l’allestimento delle cerimonie liturgiche.
Paolo Sagretti, responsabile dell’ufficio, racconta:
“Con il Giubileo della Speranza abbiamo 54 cerimonie giubilari, oltre a quelle ordinarie. È un anno impegnativo. Dobbiamo conciliare le preparazioni con l’afflusso continuo di visitatori, senza chiudere l’accesso ai pellegrini.”
Ulivi, fiori offerti dall’Olanda, sedie per i fedeli: tutto è predisposto nei minimi dettagli per accogliere l’umanità in preghiera.
La reliquia del Velo della Veronica: il volto di Cristo svelato
La preparazione al Triduo Pasquale comincia già nella Quinta Domenica di Quaresima, detta anche Domenica della Passione, quando nella Basilica di San Pietro si venera il Velo della Veronica.
Jacob Stein, corrispondente EWTN:
“È un momento raro in cui i romani possono contemplare il volto di Cristo. Dopo, non lo rivedranno fino al Venerdì Santo.”
Il culto del Velo affonda le radici nel Medioevo, quando Papa Innocenzo III istituì una processione con la reliquia, e nel 1300 Bonifacio VIII vi partecipò, annunciando il primo Anno Santo.
A 725 anni dal primo Giubileo, Papa Francesco ha indetto il Giubileo della Speranza, che nel 2025 vedrà la Pasqua cadere il 20 aprile, data condivisa da tutte le confessioni cristiane. Un’occasione ecumenica storica, che renderà ancora più intenso il significato delle celebrazioni.
Le celebrazioni del Triduo: dal Laterano alle periferie del mondo
Gian Maria Vian ripercorre la tradizione liturgica della Settimana Santa:
“Tradizionalmente la Messa in Coena Domini si celebrava a San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma. Ma Papa Francesco ha riportato questo rito tra i poveri, nelle carceri, come faceva da arcivescovo a Buenos Aires.”
Anche la reliquia della tavola dell’Ultima Cena, custodita nella cattedrale del Laterano e portata a Roma dall’imperatore Tito, arricchisce di significato il Giovedì Santo.
Il Venerdì Santo e l’attesa per il Papa
Il Venerdì Santo è l’unico giorno dell’anno in cui non si celebra la Messa. Tuttavia, la Basilica di San Pietro si riempie di fedeli che giungono per commemorare la Passione e vedere il Santo Padre.
Papa Francesco, convalescente dopo una lunga degenza, potrebbe non presiedere i riti del Triduo. Ma come sottolinea Vian:
“Il Papa è un rappresentante. Pio X, simile a Francesco, si arrabbiava quando veniva applaudito e diceva: ‘Applaudite Cristo, non me’.”
Eppure, i pellegrini sperano anche solo in una sua apparizione, come avvenuto la Domenica delle Palme, quando Francesco è comparso alla fine della Messa per un breve saluto:
“Buona domenica! Buona Settimana Santa!” ha detto. E la folla ha risposto con un caloroso applauso.