Nel cuore di Gerusalemme si trova il luogo più sacro per la fede cristiana: il Santo Sepolcro. Un luogo che, ancora oggi, attira milioni di pellegrini e custodisce un mistero che tocca l’anima. Un recente scavo ha rivelato prove sorprendenti che confermano l’autenticità di questa tomba.
La Pasqua e il richiamo al Sepolcro del Signore
La Pasqua è il culmine dell’anno liturgico cristiano, e rimanda al luogo dove tutto ebbe compimento: il Sepolcro di Gesù Cristo a Gerusalemme. Ma è davvero possibile identificare con certezza questo sito dopo oltre duemila anni?
La corrispondente vaticana Magdalena Wolinska-Riedi ha intervistato Padre Narcyz Klimas, frate francescano e archivista della Custodia di Terra Santa, che ha partecipato agli scavi del 2016.
Le prove archeologiche: segni dei primi pellegrini
“Abbiamo trovato iscrizioni e simboli lasciati dai pellegrini dei primi secoli”, spiega Padre Klimas. “Dietro la cappella di Sant’Elena, presso la cappella di San Gregorio, abbiamo scoperto una pietra con incisa una barca e la scritta Domine ivimus (‘Signore, siamo venuti’): segno inequivocabile dei pellegrinaggi cristiani già nei primissimi secoli.”
Accanto alle fonti archeologiche, anche le tradizioni orali trasmesse da generazioni confermano l’identità del sito come luogo della sepoltura di Cristo.
Il ritrovamento della Pietra Santa
Padre Klimas ricorda con emozione il momento della riapertura del Sepolcro nel 2016:
“Quando la pietra fu rimossa, inizialmente non vedemmo nulla… solo detriti. Eravamo sconfortati. Ma il giorno dopo ci fu annunciato: ‘La pietra è lì!’. Accorremmo come Pietro e Giovanni. Entrammo e vedemmo la lastra: calcare duro, grigio-bianco, tipico di Gerusalemme.”
La lastra recava segni di antiche visite: fori lasciati dai pellegrini che ne prelevavano frammenti come reliquie. Padre Klimas aggiunge:
“Fu scavato persino un piccolo canale per drenare i fluidi corporei, secondo la prassi ebraica dell’epoca. Sebbene nel caso di Gesù non fosse necessario, poiché risorse il terzo giorno, questo dettaglio conferma l’autenticità del sepolcro.”
La missione francescana in Terra Santa
L’ordine dei Frati Minori è presente in Terra Santa da oltre 800 anni:
“Dopo il capitolo di Assisi del 1217, alcuni frati si stabilirono ad Acri, e lo stesso San Francesco arrivò nel 1219. Nel 1342, con una bolla papale, Papa Clemente VI affidò ufficialmente ai Francescani la Custodia dei Luoghi Santi.”
Da allora, i francescani custodiscono i luoghi più sacri del cristianesimo, come la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, la Basilica della Natività a Betlemme e la Tomba della Madonna al Getsemani. Questi luoghi sono condivisi con altri riti cristiani, mentre altri santuari sono affidati esclusivamente alla Custodia.
“Noi rappresentiamo il Vaticano, che è il vero proprietario dei luoghi. Ma la nostra missione è custodirli per tutti i cristiani del mondo.”