Nel cuore della Settimana Santa, il Giovedì Santo è stato celebrato in Vaticano con la tradizionale Messa Crismale. A presiedere la liturgia, il Cardinale Domenico Calcagno, che ha letto l’omelia scritta da Papa Francesco, ancora convalescente.
La Messa Crismale del Giovedì Santo nella Basilica Vaticana
Questa mattina, nella Basilica di San Pietro, il Cardinale Domenico Calcagno, presidente emerito dell’APSA, ha presieduto la Messa Crismale in occasione del Giovedì Santo. In questa solenne liturgia, che si celebra in tutte le Chiese Cattedrali, i sacerdoti rinnovano le promesse fatte durante l’Ordinazione, e vengono benedetti l’olio degli infermi, l’olio dei catecumeni e il sacro crisma.
Papa Francesco, ancora in convalescenza a causa di una polmonite, non ha potuto presiedere la celebrazione, ma ha affidato al Cardinale Calcagno la lettura dell’omelia da lui preparata per l’occasione.
“In Gesù si legge la nostra storia”: il cuore dell’omelia papale
“Anche noi sacerdoti abbiamo una storia – si legge nell’omelia del Papa – e possiamo comprenderla solo alla luce di Gesù di Nazaret”. Il Pontefice invita i presbiteri a lasciarsi istruire dal Signore, affinché il loro ministero diventi “un ministero di speranza”, in cui “Dio apre un giubileo”, un tempo di grazia nella vita di ciascuno.
Papa Francesco chiede ai sacerdoti: “Sto imparando a leggere la mia vita? Oppure ho paura a farlo?”. È un invito profondo a riconoscere la presenza salvifica di Dio in ogni storia personale.
Il giubileo quotidiano del sacerdote: vicinanza e servizio
“È un popolo intero a trovare ristoro – prosegue l’omelia – quando il giubileo inizia nella nostra vita”. Non si tratta di un evento straordinario ogni venticinque anni, ma di una realtà quotidiana che si realizza nella prossimità del sacerdote alla sua gente. Il Papa sottolinea come il sacerdozio ministeriale sia “puro servizio al popolo sacerdotale”, in attesa della Gerusalemme celeste.
Conversione, speranza e fedeltà: il cammino del sacerdote
Il Papa invita i sacerdoti a vivere l’Anno Giubilare come un tempo di conversione, uscendo dal clericalismo per diventare “pellegrini di speranza”. Anche se incontreranno opposizione, come accadde a Gesù a Nazaret, il pastore autentico non cerca il consenso, ma si radica nella fedeltà al Vangelo.
“Diciamo insieme «Sì, Amen!» – esclama il Papa – è la fede del popolo di Dio, fondata sulla roccia della Pasqua di Cristo”.
Ogni sacerdote ha una Parola da vivere, afferma il Papa, ed è chiamato a metterla al servizio degli altri. La Bibbia deve essere la sua “prima casa”, il luogo da cui trae forza per accompagnare i fedeli nei momenti decisivi della vita, come un matrimonio o un lutto.
Crisma, profezia e incoraggiamento
Il sacro Crisma consacrato durante la celebrazione sigilla, secondo il Papa, “il mistero trasformativo” della vita cristiana. Il Pontefice esorta a non scoraggiarsi mai: “Credere che Dio non fallisce con me. Dio non fallisce mai”. La fiducia in Dio è la chiave per un ministero fecondo e gioioso.
Una preghiera per i sacerdoti e per il mondo
Infine, il Papa si rivolge ai fedeli: “Pregate per la gioia dei sacerdoti. Venga a voi la liberazione promessa dalle Scritture e alimentata dai Sacramenti”. In un mondo segnato da paure e ingiustizie, il Papa ricorda che “un mondo nuovo è già sorto”, perché “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio, Gesù”.






