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Oggi è Martedì Santo, noto come “Martedì della Controversia”

Martedì Santo, il 15 aprile | ewtn.it
Martedì Santo, il 15 aprile | ewtn.it

Il Martedì Santo, Martedì della Controversia, è un giorno speciale nel cammino spirituale tracciato dalla Settimana Santa. In esso si intensifica la nostra preparazione a vivere il Triduo Pasquale.

Il Triduo – ricordiamolo – rappresenta “i giorni centrali dell’anno liturgico”, nei quali celebriamo “il mistero della Passione, della Morte e della Risurrezione del Signore” (cfr. Papa Francesco, Udienza Generale, mercoledì 31 marzo 2021). Il Triduo Pasquale inizia nella serata del Giovedì Santo e culmina con l’irruzione radiosa della gioia nella notte del Sabato Santo, con la celebrazione della Veglia Pasquale, gioia che si prolunga nella Domenica di Risurrezione.

È opportuno vivere il Martedì Santo con serietà, con riverenza e spirito di umiltà. È un’occasione favorevole per intensificare il clima di preghiera – a livello personale, familiare o comunitario – e chiedere a Dio di accogliere nel profondo del nostro essere i grandi misteri della nostra fede.

Cerchiamo, per quanto possibile, il silenzio del cuore e della mente.


Martedì della Controversia

Il Martedì Santo è chiamato anche “Martedì della Controversia” perché si ricordano i momenti in cui Gesù si confrontò con i suoi accusatori e con coloro che avevano il potere di condannarlo.

Il Signore si presenta davanti ai leader religiosi e politici del tempo – una vera atrocità, poiché mai vi fu uomo più innocente. Grande dev’essere stato il suo dolore nel sentirsi tradito da uno dei suoi, Giuda, uno che ha scelto di chiudere gli occhi e consegnarlo come un malfattore, facendolo diventare oggetto di sospetto, motivo di controversia e di scandalo.

Tutta la vita di Cristo, le sue parole e le sue opere, cadono bruscamente sotto l’ombra del sospetto. Improvvisamente, la luce del Maestro diventa tenebra, fonte di dubbio tra amici e nemici. Il Dio-Fatto-Uomo si trova sottomesso ai poteri di questo mondo. Ancora non è stato torturato, ma la gente non lo riconosce più. Prima ancora che ricevesse il primo colpo, gli uomini lo avevano già sfigurato.

Sorge allora spontanea una domanda: non assomiglia tutto questo ai momenti in cui ciascuno di noi, suoi “boia occasionali”, mette Gesù sul banco degli imputati, lo rende bersaglio dei propri sospetti, lo sottopone al proprio giudizio, alla propria sfiducia, alla propria visione arbitraria della realtà?

«I Giudei chiedono segni, i Greci cercano sapienza; ma noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio»
(1 Cor 1, 22-24).


Dalla controversia alla riconciliazione

È fortemente consigliato oggi meditare sulla Via Crucis, riflettendo sul sacrificio e sul dolore di Cristo.

Poiché il Signore ha sofferto per i nostri peccati, chiediamo perdono, cerchiamo di tornare in grazia con Lui. Accostiamoci al Sacramento della Riconciliazione – cerchiamo un sacerdote per confessarci – e non dimentichiamo di fare prima un buon Esame di Coscienza.

Facciamo del Martedì Santo un giorno di riconciliazione con il Padre e con i fratelli, così come desidera Cristo. Non dimentichiamo che la Settimana Santa è tempo di ritorno a Dio, se da Lui ci siamo allontanati.


Un approfondimento sul Vangelo di oggi, Martedì Santo

La lettura del Vangelo di oggi è tratta da San Giovanni (Gv 13, 21-33.36-38). Essa racconta uno dei momenti cruciali che precedono la Passione: Gesù annuncia che sarà tradito.

Il Signore è a tavola con i suoi discepoli – hanno condiviso il pane – e improvvisamente dice qualcosa che turba l’atmosfera:

«In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà» (Gv 13, 21).

I discepoli si guardano tra loro, chiedendosi chi possa essere il traditore. Pietro fa cenno a Giovanni, il discepolo amato, di chiedere al Maestro. Giovanni, autore del Vangelo, racconta il suo gesto di amore e preoccupazione:

«Egli, reclinandosi sul petto di Gesù, gli disse: “Signore, chi è?”».
E Gesù risponde:
«È colui al quale darò il boccone che intingerò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota (Gv 13, 26).

Gesù annuncia così che sarà tradito e presto morirà: così come ha messo in luce il tradimento di Giuda, svelerà anche la debolezza di Pietro, che arriverà a rinnegarlo tre volte.

Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.

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