Durante la Settimana Santa, la Chiesa Cattolica sospende la celebrazione delle memorie dei santi nel calendario liturgico. Una scelta che, pur sorprendendo alcuni fedeli, è profondamente radicata nella tradizione e nella teologia liturgica della Chiesa. Ma perché non si commemorano i santi proprio nei giorni più intensi dell’anno liturgico?
La centralità del Mistero Pasquale
La Settimana Santa rappresenta il cuore pulsante della fede cristiana: la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Come spiegato dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in questi giorni “l’attenzione della liturgia è totalmente concentrata sul mistero pasquale, che è il fulcro e il fondamento della vita cristiana”. Per questo motivo, le celebrazioni dei santi vengono sospese o semplicemente omesse, anche se ricadono in quei giorni.
Un’eccezione che conferma la regola
Secondo quanto riportato nel Calendario Liturgico Romano, durante la Settimana Santa — in particolare da lunedì a giovedì — non si celebrano altre feste liturgiche, nemmeno quelle obbligatorie, a meno che non si tratti di una solennità particolarmente rilevante. Da venerdì a domenica, l’attenzione è completamente rivolta al Triduo Pasquale: ogni altro tipo di celebrazione viene omesso o rinviato.
Non celebrare i santi durante la Settimana Santa non è una dimenticanza, ma una decisione liturgica carica di significato. È un invito per tutti i fedeli a volgere lo sguardo al cuore della fede cristiana: la Pasqua di Cristo, fonte di speranza e salvezza per l’intera umanità.