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L’altro Carlo a Roma: “Bonnie Prince Charlie” è sepolto nella Basilica di San Pietro

Re Carlo III e Carlo Edoardo Stuart (meglio conosciuto come “Bonnie Prince Charlie”). | Crediti: Adam Schultz, Pubblico dominio, via Wikimedia Commons; Allan Ramsay, Pubblico dominio, via Wikimedia Commons.
Re Carlo III e Carlo Edoardo Stuart (meglio conosciuto come “Bonnie Prince Charlie”). | Crediti: Adam Schultz, Pubblico dominio, via Wikimedia Commons; Allan Ramsay, Pubblico dominio, via Wikimedia Commons.

Re Carlo III si trova a Roma questa settimana, ma a causa della cancellazione della sua visita ufficiale in Vaticano per motivi legati alla salute di Papa Francesco, ha mancato un’occasione piuttosto surreale: incrociare un altro “Carlo III” (almeno secondo i giacobiti), sepolto nella Basilica di San Pietro.

“Bonnie Prince Charlie” — il sfortunato pretendente cattolico della dinastia Stuart al trono britannico — riposa in una sontuosa tomba di marmo all’interno della basilica, a pochi passi dall’ingresso principale.

Il monumento marmoreo, spesso trascurato dai visitatori del Vaticano, è segnato da due angeli addolorati e da un’iscrizione latina che dichiara il luogo di sepoltura dell’“ultimo della Casa Reale degli Stuart”. All’interno della tomba sono sepolti Giacomo Francesco Edoardo Stuart e i suoi figli: Carlo Edoardo Stuart (meglio conosciuto come “Bonnie Prince Charlie”) ed Enrico Benedetto Stuart.

Lapide degli ultimi membri della Casa degli Stuart, Basilica di San Pietro, Vaticano (1819). Opera di Antonio Canova (1757–1822). Crediti: Jean-Pol GRANDMONT, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons.

Giacomo II d’Inghilterra, fervente cattolico, fu deposto con la cosiddetta “Gloriosa Rivoluzione” del 1688, che aprì la strada al dominio protestante. Suo figlio, Giacomo Francesco Edoardo Stuart (Giacomo III e VIII), soprannominato “Re oltre l’acqua” dai giacobiti e “Vecchio Pretendente” dai whig, trascorse la vita in esilio tra Francia e Italia, rivendicando un trono che non riuscì mai a ottenere.

La Chiesa Cattolica offrì rifugio e sostegno agli Stuart durante il loro esilio. Papa Clemente XI offrì a Giacomo III il Palazzo Muti, in Piazza dei Santi Apostoli a Roma, come residenza: qui stabilì la sua corte giacobita e visse con i suoi due figli e la moglie, Maria Clementina Sobieska, nipote del re polacco Giovanni III Sobieski.

Il Monumento agli Stuart nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Crediti: Michael Haupt, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons.

Il loro primogenito, il tanto idealizzato “Bonnie Prince Charlie”, guidò la disastrosa rivolta giacobita del 1745 in Scozia, conclusasi con una ritirata piuttosto ingloriosa. Il fratello minore, Enrico Benedetto Stuart, trovò invece la sua vocazione nella Chiesa, diventando infine cardinale. Maria Clementina, negli ultimi anni di vita, fu conosciuta per la sua profonda dedizione alla preghiera, all’ascesi e alla carità. Morì a 33 anni e fu sepolta con onori reali nella Basilica di San Pietro nel 1735, per volontà del papa, con una processione che partì dalla Basilica dei Santi XII Apostoli fino al Vaticano.

La tomba di Maria Clementina nella Basilica di San Pietro si riconosce per il suo ovale ritratto a colori, sorretto da sculture in marmo di un cherubino e di una figura femminile allegorica della carità, che con l’altra mano regge un cuore fiammeggiante.

Il Memoriale di Maria Clementina Sobieska nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Crediti: Kim Traynor, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons.

Dopo la morte e i funerali reali di Giacomo III a Roma nel 1766, Papa Clemente XIII si rifiutò di riconoscere suo figlio come Carlo III, scegliendo invece di riconoscere gli Hannover come sovrani della Gran Bretagna, nel tentativo di favorire il dialogo con i protestanti. Carlo, noto per la sua vita sentimentale disinvolta, ebbe una figlia illegittima da una nobildonna scozzese e, pur sposandosi successivamente, non ebbe altri figli. La dinastia Stuart si estinse con il fratello Enrico, cardinale duca di York, morto nel 1807.

Il principe Giacomo Francesco Edoardo Stuart accoglie il figlio, il principe Enrico, davanti a Palazzo Muti, Roma 1747. Crediti: Paolo Monaldi, Pubblico dominio, via Wikimedia Commons.

Riconoscendo comunque la loro discendenza reale, Papa Pio VII commissionò allo scultore Antonio Canova un monumento in loro onore, eretto nel 1819. Si trova nei pressi della Cappella del Battistero della basilica, proprio di fronte al monumento dedicato a Maria Clementina Sobieska.

Due secoli dopo, la visita ufficiale di Re Carlo III alla Città Eterna ha incluso bagni di folla al Colosseo, un discorso storico al Parlamento italiano e un servizio fotografico, con la regina Camilla, davanti al Tempio di Venere per celebrare il ventesimo anniversario di matrimonio.

Sebbene la visita di aprile in Vaticano sia stata ufficialmente “rinviata” su richiesta dei medici di Papa Francesco, il pontefice ha comunque incontrato privatamente la coppia reale il 9 aprile, come ha riferito la Sala Stampa della Santa Sede. Durante l’incontro, si sono scambiati auguri per l’anniversario e per la continua ripresa della salute del Santo Padre. Un incontro che potrebbe rivelarsi significativo per il sovrano britannico, considerando le recenti statistiche secondo cui i cattolici più giovani superano la popolazione anglicana praticante nel Regno Unito con un rapporto di oltre 2 a 1 tra la Generazione Z e i millennial più giovani. The Times si è chiesto se la popolazione cattolica potrebbe presto superare quella anglicana nel Regno Unito per la prima volta dalla Riforma.

Tradotto e adattato dal team di EWTN Italia. L’originale si trova qui.

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