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Cosa ricorda la Chiesa cattolica ogni giorno della Settimana Santa?

Vetrata con Cristo crocifisso | pixabay / pexels
Vetrata con Cristo crocifisso | pixabay / pexels

L’Enciclopedia Cattolica afferma che la Settimana Santa “è quella che precede la grande solennità della Risurrezione, la Domenica di Pasqua”. Questi sette giorni sono fondamentali, poiché ciascuno ci invita a meditare in modo particolare sulla Passione di Cristo. Ecco una spiegazione giorno per giorno:


Domenica delle Palme

La Settimana Santa inizia con la Domenica delle Palme. Secondo il Messale Romano, “In questo giorno la Chiesa commemora Cristo Signore che entra in Gerusalemme per portare a compimento il suo mistero pasquale”. Il Messale prescrive di commemorare questo evento.

I fedeli e il sacerdote si radunano solitamente all’esterno della chiesa. Lì si benedicono i rami di palma e si procede in processione verso il tempio. Durante la Messa si proclama il Vangelo della Passione del Signore, e quando si legge che Gesù spirò, tutti si inginocchiano e osservano un breve silenzio.


Lunedì Santo

Il Lunedì Santo è detto anche Lunedì dell’Autorità. La Rete delle Librerie Paoline ricorda che in questo giorno “si commemora l’unzione di Gesù nella casa di Lazzaro”. Il Vangelo narra che Maria, sorella di Lazzaro, unse i piedi di Gesù con un profumo molto prezioso, e il Signore corregge con autorità Giuda Iscariota sul significato di quel gesto.

Secondo l’Enciclopedia Cattolica, un tempo, il giorno precedente la Domenica delle Palme si celebrava in alcune regioni il Sabato di Lazzaro, e talvolta anche la Domenica delle Palme era chiamata Domenica di Lazzaro. La liturgia attuale sembra aver voluto conservare questa memoria nel Lunedì Santo.


Martedì Santo

Il Martedì Santo è noto come il Martedì della Controversia. Nel Vangelo, tratto da San Giovanni, Gesù annuncia ai discepoli che uno di loro lo tradirà, e Giuda abbandona il gruppo. Inoltre, il Signore predice a Pietro che lo rinnegherà prima che il gallo canti. Gli apostoli rimangono sconvolti.


Mercoledì Santo

Il Mercoledì Santo è chiamato Giorno del Tradimento. Nel Vangelo secondo Matteo si racconta che Giuda Iscariota si accorda con i Sommi Sacerdoti per consegnare il Maestro in cambio di trenta monete d’argento.

Durante l’Ultima Cena, Giuda chiede a Gesù se è lui il traditore, e il Signore risponde: “Tu lo hai detto”.


Giovedì Santo

Il Giovedì Santo è il Giorno del Sacerdote e della Istituzione dell’Eucaristia. Il Messale stabilisce che in questo giorno non si celebrano Messe senza la partecipazione dei fedeli. Solitamente al mattino si celebra la Messa Crismale, durante la quale il vescovo e i sacerdoti rinnovano le promesse sacerdotali, e si benedicono gli oli santi e il sacro crisma.

Nel pomeriggio si conclude la Quaresima e, con la Messa in Cena Domini, inizia il Triduo Pasquale. Durante questa celebrazione si compie il gesto della lavanda dei piedi, seguendo l’esempio di Gesù. Alla fine, il Santissimo Sacramento viene traslato nel “luogo della reposizione”. L’altare viene spogliato: si rimuovono tovaglie, candelieri e si coprono o tolgono le croci.


Venerdì Santo

Il Messale indica che in questo giorno non si celebra alcun sacramento, eccetto la Penitenza e l’Unzione degli infermi. Non si celebra la Messa.

Intorno alle ore 15:00 (o in un altro orario stabilito) si tiene la Celebrazione della Passione del Signore. Il sacerdote si prostra con il volto a terra davanti all’altare. In seguito si recita la Preghiera universale e si compie l’adorazione della croce.

Per la Comunione, si prepara l’altare con una tovaglia e un corporale; il sacerdote prende le ostie consacrate dal “luogo della reposizione” e le distribuisce ai fedeli. Il Messale stabilisce che, al termine della celebrazione, l’altare resti nuovamente spoglio, e su di esso rimanga soltanto la croce con due o quattro candelieri.


Sabato Santo

Il Messale precisa che anche in questo giorno non si celebra alcun sacramento, ad eccezione della Penitenza e dell’Unzione degli infermi. Non si può dare la Comunione, ma è consentita come viatico (in caso di pericolo di morte). L’altare rimane completamente spoglio e, in alcuni luoghi, il tabernacolo resta aperto per mostrare che è vuoto.

Il Sabato Santo è il giorno dell’attesa e della speranza. La Chiesa medita la discesa di Cristo agli inferi e attende la sua Risurrezione con digiuno e preghiera. Così, nel pomeriggio del sabato, si conclude la Settimana Santa.

Va aggiunto che il Sabato Santo è talvolta chiamato Sabato di Gloria, per via della celebrazione che ha luogo quella notte.


Domenica di Risurrezione

La Domenica di Risurrezione ha inizio con la Veglia Pasquale, celebrata nella notte del Sabato Santo. Secondo il Messale, questa veglia “è la più grande e nobile di tutte le solennità”.

Durante la celebrazione si benedice il fuoco e si accende il cero pasquale, si canta il preconio pasquale, si leggono letture dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Inoltre, si benedice l’acqua, si rinnovano le promesse battesimali e si celebra la Risurrezione del Signore esclamando alla fine della Messa: “Alleluia, Alleluia”.

Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.

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