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Il Giubileo dei Missionari della Misericordia: la forza del perdono

L'arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione, presiede una Messa speciale per centinaia di “Missionari della Misericordia” il 30 marzo 2025, nella Basilica di Sant'Andrea della Valle a Roma. Crediti: Daniel Ibañez/CNA
L'arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione, presiede una Messa speciale per centinaia di “Missionari della Misericordia” il 30 marzo 2025, nella Basilica di Sant'Andrea della Valle a Roma. Crediti: Daniel Ibañez/CNA

Nel cuore della Quaresima, nella Basilica di Sant’Andrea della Valle a Roma, si è svolto il Giubileo dei Missionari della Misericordia, un evento spirituale che ha riunito fedeli da tutto il mondo per vivere un’esperienza intensa di confessione, adorazione e perdono. Istituiti da Papa Francesco nel 2015, i Missionari della Misericordia sono sacerdoti a cui è stata concessa una speciale autorità per assolvere anche quei peccati che, normalmente, sono riservati alla Santa Sede.

Uno strumento di riconciliazione voluto da Papa Francesco

Il mandato ricevuto da questi sacerdoti è chiaro: essere buoni confessori e buoni predicatori, uomini che rendano visibile la misericordia di Dio in un mondo ferito e bisognoso di riconciliazione.

“Papa Francesco ha capito l’importanza della riconciliazione tra Dio e per noi uomini. E ci ha dato questo privilegio… ma anche la responsabilità spirituale”, ha spiegato Padre Jay Nuthulapati, Missionario della Misericordia proveniente dall’Indiana (USA).

Durante l’iniziativa “24 ore per il Signore”, le confessioni si sono svolte in diverse lingue, accompagnate da adorazione eucaristica, preghiere e canti. Un’esperienza spirituale capace di toccare profondamente l’anima.

Lacrime, pace e gioia: la forza della confessione

Le testimonianze raccolte raccontano di incontri autentici con la grazia di Dio.

“Quando li vediamo, piangono. Le lacrime sgorgano dal loro cuore, piene di emozione… c’è una gioia profonda, una pace che arriva dopo aver ricevuto l’assoluzione”, ha raccontato ancora Padre Nuthulapati.

Queste lacrime di guarigione sono il segno visibile di quanto la misericordia trasformi le vite.

I pellegrini: “Dio mi ha ridato la gioia”

Tra i partecipanti, numerosi pellegrini giunti da varie parti d’Europa hanno condiviso il loro vissuto.

Blake Koposko, da Londra, ha detto:

“Mi fa sentire al sicuro… perché Lui è sempre intorno a me”.

E ha aggiunto:

“Confessione e adorazione sono fondamentali per continuare a trovare modi per connettersi con Dio”.

Anche Belén Ramos Rubescano, pellegrina da Valencia, ha vissuto un momento di grazia:

“Sono entrata in questo tempo di adorazione con tristezza, ma ho avuto la fortuna di potermi confessare, di riabbracciare il Signore, e Lui mi ha ridato la gioia… vedere che il Signore mi guarda con misericordia è un dono immenso”.

Misericordia e missione: un binomio per il mondo

In un tempo segnato da divisioni e ferite interiori, i Missionari della Misericordia ricordano al mondo che Dio è un Padre che perdona sempre, pronto ad accogliere chi torna a Lui con cuore sincero.

Il Giubileo dei Missionari della Misericordia ci offre una preziosa occasione per riscoprire la confessione come sacramento di guarigione. In questo cammino quaresimale, la testimonianza di questi sacerdoti ci invita a lasciarci riconciliare con Dio, aprendo il cuore alla Sua pace e alla Sua gioia.

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