Ogni anno i fedeli si pongono la stessa domanda: perché la Settimana Santa non cade mai nella stessa data? A differenza del Natale, che si celebra sempre il 25 dicembre, la Pasqua — cuore del mistero cristiano — varia tra fine marzo e aprile. La ragione di questo cambiamento risale a motivi storici, astronomici e liturgici.
La Settimana Santa: il cuore dell’anno liturgico
Per i cattolici, la Settimana Santa rappresenta il momento più importante dell’anno liturgico. Inizia con la Domenica delle Palme e culmina con la Domenica di Pasqua, che celebra la Resurrezione di Gesù Cristo. Nei primi tre secoli del cristianesimo, la Pasqua era l’unica celebrazione liturgica ufficiale: tutto ruotava intorno alla vittoria di Cristo sulla morte.
Un legame profondo con la Pasqua ebraica
La morte e risurrezione di Gesù avvennero in prossimità della Pasqua ebraica, secondo quanto narrano i Vangeli. Durante l’Ultima Cena, Gesù si riunisce con i suoi discepoli per celebrare proprio questa festa ebraica, che commemorava la liberazione degli Israeliti dall’Egitto.
Secondo il calendario ebraico, la Pasqua (Pesach) cade il 15 del mese di Nisan, che coincide con il primo plenilunio di primavera. È quindi legata al ciclo lunare, e non a una data fissa del calendario gregoriano.
L’influenza della luna piena e del Concilio di Nicea
Per secoli, diverse comunità cristiane hanno celebrato la Pasqua in date diverse. Questa disomogeneità spinse la Chiesa a cercare un’unità. Nel 325 d.C., il Concilio Ecumenico di Nicea stabilì una regola ancora oggi in vigore:
La Pasqua cristiana si celebra la prima domenica successiva alla luna piena dopo l’equinozio di primavera (fissato convenzionalmente al 21 marzo).
Questo significa che la Pasqua può cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile, e di conseguenza la Settimana Santa si adatta di anno in anno a questo calcolo astronomico.
Settimana Santa: quando cade di solito?
Nella maggior parte degli anni, la Settimana Santa si celebra tra l’ultima settimana di marzo e le prime due settimane di aprile. Sebbene inizialmente si cercasse di evitare la coincidenza con la Pasqua ebraica, nel tempo questa pratica è stata abbandonata, soprattutto in Occidente
Una tradizione viva tra storia e fede
La variabilità della data non indebolisce, ma rafforza il significato liturgico e universale della Pasqua: un mistero che si rinnova ogni anno, legato al ciclo cosmico e alla storia della salvezza. La Settimana Santa, infatti, non è solo un ricordo, ma una celebrazione viva della vittoria di Cristo, che unisce la Chiesa universale in preghiera, ovunque si trovi nel mondo.
Tradotto e adattato dal team di EWTN Italia. L’originale si trova qui.