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La vita di Carlo Acutis raccontata da sua mamma, Antonia Salzano

Nel cuore dell’era digitale, un ragazzo italiano ha saputo trasformare Internet in uno strumento di evangelizzazione. La sua vita breve ma intensa continua a parlare a generazioni di fedeli: Carlo Acutis, il primo beato millennial, ha saputo unire tecnologia e spiritualità come nessun altro. In un documentario toccante, è la madre, Antonia Salzano, a raccontare con amore e lucidità la straordinaria testimonianza del figlio e il suo profondo legame con l’Eucaristia.

Nato nel 1991, lo stesso anno della nascita del World Wide Web, Carlo Acutis ha saputo vivere la santità in piena era digitale, trasformando Internet in uno strumento di evangelizzazione. Ragazzo brillante, appassionato di informatica, calcio e PlayStation, Carlo è oggi conosciuto in tutto il mondo come il primo beato millennial.

In un documentario toccante prodotto da EWTN, la madre Antonia Salzano racconta la vita del figlio con parole cariche di fede e gratitudine, svelando la profondità spirituale di un adolescente che ha fatto dell’Eucaristia il centro della sua vita.

“Carlo ha fatto la Prima Comunione a 7 anni. In quel momento scrisse: ‘Essere sempre unito a Dio, questo è il mio programma di vita’”, ricorda la madre.
“Da quel giorno ha iniziato ad andare a Messa ogni giorno, a fare l’adorazione eucaristica quotidiana, a pregare il Rosario e a leggere la Bibbia.”

Per Carlo, la Bibbia era una bussola, e l’informatica uno strumento di servizio. Fin da piccolo mostrava capacità fuori dal comune.

“A 9 anni leggeva libri universitari che avevamo comprato alla facoltà di ingegneria di Milano. Aveva questo dono, ma non lo usava per sé:
voleva usare la tecnologia per evangelizzare. Aveva capito il potenziale di Internet, appena nato in quegli anni, come mezzo per fare qualcosa per la Chiesa.”

Nasce così la mostra sui miracoli eucaristici, un progetto che oggi gira il mondo e continua a toccare milioni di persone.

“Carlo aveva un cuore puro. Era gentile, umile, rispettato da tutti. Le difficoltà della vita le affrontava con Cristo al centro.”

Antonia racconta come la nascita di Carlo abbia segnato un cambiamento profondo anche nella sua vita personale e spirituale.

“Con la nascita di Carlo tutto cambiò. A 4 anni scriveva e leggeva. Dicevo sempre che correva davanti al tempo.
Voleva entrare in chiesa, stare davanti al tabernacolo, davanti alla croce. Carlo è stato il mio salvatore.
Attraverso di lui ho capito che Gesù è realmente presente nell’Eucaristia. Prima pensavo che fosse solo un simbolo.
Ma grazie a Carlo ho scoperto il Sacramento di Dio. È stata la scoperta più importante della mia vita.”

Il momento della diagnosi fu vissuto da Carlo con serenità e abbandono alla volontà di Dio.

“Quando gli comunicarono che aveva la leucemia, che era una malattia che si poteva anche morire, Carlo fece un sorriso e disse:
‘Il Signore mi ha dato una bella sveglia’, come per dire: è arrivato il mio momento. Poi aggiunse:
‘Da qui non esco vivo, però mamma, ti darò tanti segni. Stai tranquilla.’

Anche il suo funerale fu vissuto come una celebrazione della vita eterna.

“Tanti ricordano quel funerale, più che un funerale sembrava una festa.
Penso che la festa fosse perché Carlo è finito subito in Paradiso, come aveva chiesto al Signore:
‘Offro le mie sofferenze per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Paradiso.’
E credo che il Signore l’abbia ascoltato.”

La vita di Carlo Acutis continua a ispirare giovani e adulti in ogni parte del mondo. La sua capacità di vivere con gioia e radicalità il Vangelo lo rende un punto di riferimento concreto per chi cerca Dio nel quotidiano.

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