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Sinodo sulla sinodalità: i prossimi passi verso il 2028

Il cammino sinodale della Chiesa cattolica non si è concluso con l’assemblea generale dell’ottobre 2024. Al contrario, entra ora in una fase decisiva di attuazione. Come annunciato dal Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, e confermato da Papa Francesco dal Policlinico Gemelli, è stato approvato un calendario che guiderà la Chiesa fino all’ottobre 2028, con una nuova assemblea ecclesiale prevista per quella data.

“Abbiamo bisogno di un momento per incontrarci di nuovo e fare una valutazione e condividere i doni che lo Spirito Santo sta dando alle chiese locali per il beneficio di tutta la Chiesa. Quindi, non è un Sinodo con un documento che possiamo mettere sullo scaffale. È qualcosa di dinamico. Ecco perché, dico, chiedo: è concluso? Perché se è dinamico, continua.”
Card. Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi

Un processo dinamico, non un punto d’arrivo

In una lettera indirizzata ai vescovi di tutto il mondo, il Cardinale Grech ha chiarito che la fase successiva non costituirà un nuovo sinodo, ma sarà un momento culminante di valutazione del processo di attuazione. L’obiettivo è comprendere come le comunità cattoliche locali stanno dando forma alle raccomandazioni emerse durante il Sinodo.

“L’obiettivo è aiutare le Chiese a camminare in uno stile sinodale,”
Card. Mario Grech

Un cammino in tre tappe verso il 2028

Il piano triennale, approvato dal Papa e guidato dalla Segreteria Generale del Sinodo, si articola in diverse tappe fondamentali:

  • Maggio 2025: pubblicazione delle linee guida ufficiali per l’attuazione pastorale del documento finale del Sinodo.
  • Ottobre 2025: celebrazione del Giubileo delle Équipes Sinodali, come parte dell’Anno Santo.
  • 2027: assemblee sinodali di valutazione a livello diocesano, nazionale e internazionale.
  • Inizio 2028: incontri continentali di confronto.
  • Ottobre 2028: nuova assemblea ecclesiale globale.

Il ruolo chiave delle Équipes Sinodali

Elemento centrale di questa fase saranno le équipe sinodali locali, già operative in molte diocesi e composte da sacerdoti, diaconi, religiosi e laici. Questi gruppi lavoreranno a stretto contatto con i vescovi per accompagnare il popolo di Dio nella conversione a uno stile realmente sinodale.

Secondo Grech, si tratta di un’opportunità per far maturare nella Chiesa “una cultura della partecipazione, dell’ascolto e del discernimento”.

“Non è concluso”

Come ha sottolineato Andreas Thonhauser, capo dell’EWTN Vatican Bureau, il Sinodo non va interpretato come un evento isolato, ma come un processo continuo:

“Quindi il Sinodo si è concluso. Ma ci sono ancora gruppi di lavoro, gruppi di lavoro in corso,”
Andreas Thonhauser

A cui Grech ha risposto con fermezza:

“Non sono sicuro che sia concluso.”
Card. Mario Grech

Uno sguardo al futuro

Papa Francesco, anche durante il suo recente ricovero in ospedale, ha dimostrato la sua volontà di portare avanti questo cammino sinodale, nella convinzione che la sinodalità non sia solo un tema da discutere, ma un modo di essere Chiesa.

Come ha dichiarato il Cardinale Grech:

“Non è un Sinodo con un documento che possiamo mettere sullo scaffale. È qualcosa di dinamico.”

Il Sinodo sulla sinodalità, quindi, non è finito. Sta semplicemente cambiando forma per radicarsi più profondamente nella vita della Chiesa.

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