La Guardia Svizzera Pontificia, il corpo militare più antico del mondo, ha la missione di garantire la sicurezza del Papa e proteggere i cardinali quando la sede di Pietro è vacante. Ma cosa accade quando il Santo Padre si trova fuori dalle mura vaticane, come in questo caso, con Papa Francesco ricoverato in ospedale?
Attualmente guidata dal colonnello Christoph Graf, la Guardia Svizzera è responsabile della sorveglianza degli accessi al territorio vaticano, dell’accompagnamento del Papa nei suoi viaggi apostolici e del mantenimento dell’ordine e del protocollo durante cerimonie papali e ricevimenti di stato.
Un servizio inalterato, ma con meno eventi straordinari
L’11 marzo segna il 26º giorno di ricovero di Papa Francesco al Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Il Pontefice è stato ricoverato il 14 febbraio a causa di una bronchite, poi evolutasi in una polmonite bilaterale.
Nonostante l’assenza fisica del Papa dal Vaticano, la Guardia Svizzera continua il suo servizio senza interruzioni. Eliah Cinotti, responsabile dell’ufficio stampa della Guardia Svizzera Pontificia, ha confermato ad ACI Prensa, che “non ci sono cambiamenti nel servizio ordinario”. Tuttavia, ha sottolineato che, poiché Papa Francesco non è presente in Vaticano, “abbiamo una riduzione dei servizi straordinari, come le udienze generali, le accoglienze di presidenti o ambasciatori e le celebrazioni liturgiche”.
Nonostante ciò, la Guardia Svizzera è ancora chiamata a supportare alcuni eventi in Vaticano. Cinotti ha evidenziato come “domenica scorsa eravamo presenti alla Messa per il Giubileo dei Volontari, nonostante il Santo Padre non abbia potuto partecipare”.
Il valore della famiglia per la Guardia Svizzera
Durante il suo ultimo incontro con la Guardia Svizzera in Vaticano, Papa Francesco ha sottolineato il valore del matrimonio e della famiglia all’interno del loro servizio.
“Mi piace il fatto che le guardie si sposino, che abbiano figli, che abbiano una famiglia. Questo è molto importante, molto importante. Questo aspetto è diventato centrale, dato che il numero di guardie sposate con figli è aumentato, e il benessere delle famiglie è di fondamentale importanza per la Chiesa e la società”, ha dichiarato il Pontefice il 18 gennaio nel Palazzo Apostolico Vaticano.
Preghiere per la guarigione del Papa
In attesa del ritorno di Papa Francesco, la Guardia Svizzera continua la sua missione con devozione e senso del dovere. Cinotti ha concluso affermando che “la Guardia Svizzera prega e confida che il nostro Santo Padre si riprenda presto, così da poter tornare il prima possibile in Vaticano”.
L’impegno della Guardia Svizzera Pontificia non si ferma, anche nei momenti di difficoltà. Il loro servizio, radicato in secoli di storia, continua a garantire la sicurezza del Papa e della Santa Sede, indipendentemente dalle circostanze.
Tradotto e adattato dal team di EWTN Italia. L’originale si trova qui.