Nel cuore del Vaticano, accanto alla Basilica di San Pietro, sorge una delle chiese più antiche della Città Eterna: la Chiesa del Pellegrino. La sua storia affonda le radici nell’VIII secolo e si intreccia con il pellegrinaggio cristiano, le tradizioni medievali e la Guardia Svizzera Pontificia.
Per comprendere meglio l’importanza di questo luogo di culto, abbiamo intervistato esperti e storici che ci hanno guidato attraverso i secoli di fede e accoglienza di questa straordinaria chiesa.
Un’origine antichissima
Don Franco Fontana, cappellano della Gendarmeria Pontificia, ci introduce alla storia della chiesa:
“La prima data di cui si parla è nel 795, perché Leone III, in quel momento, la diede in custodia a dei sacerdoti.”
Un luogo di culto che ha resistito alla prova del tempo e che ha visto passare generazioni di pellegrini in viaggio verso la Tomba di San Pietro.
Jowita Ludwikiewicz, guida turistica del Vaticano, ci svela l’antico nome della chiesa:
“In origine si chiamava San Pellegrino alla Naumachia. Che cos’era la Naumachia? La Naumachia era un antico stadio dove i Romani organizzavano battaglie navali e, a quanto pare, nell’antichità ce n’erano in quella particolare zona.”
Una connessione storica che testimonia la stratificazione di culture e tradizioni che si sono susseguite nei secoli.
Dalle reliquie di San Pellegrino a Carlo Magno
La chiesa assunse un nuovo ruolo nell’800, durante l’incoronazione di Carlo Magno, quando ricevette le reliquie di San Pellegrino, vescovo di Auxerre e martire cristiano.
Jowita Ludwikiewicz racconta:
“Cambiò il suo nome in Chiesa del Pellegrino, quando nel IX secolo, durante l’incoronazione di Carlo Magno, la chiesa ricevette le reliquie del vescovo di Auxerre, San Pellegrino. Era un sacerdote romano, missionario e poi vescovo, che morì martire durante una persecuzione nel IV secolo.”
Questo evento segnò la chiesa come un luogo di grande importanza spirituale per i fedeli e per i pellegrini in viaggio verso Roma.
Un punto di riferimento per i pellegrini medievali
Nel Medioevo, la Chiesa del Pellegrino divenne un punto di riferimento per i fedeli che percorrevano la Via Francigena, il celebre itinerario di pellegrinaggio che collegava il Nord Europa a Roma.
Maria Pace Guidotti, storica dell’antica città di Bolsena, spiega:
“La Via Francigena nasce per la descrizione che fa il primo che ha tracciato questo percorso: l’arcivescovo di Canterbury Sigeric, che prima dell’anno 1000 fa una descrizione di questa strada al suo ritorno da Roma.”
La posizione della chiesa, su via del Pellegrino, era strategica:
Don Franco Fontana aggiunge:
“Era intanto fuori dalle mura, perché non c’erano ancora le mura vaticane, e c’era un ostello per i pellegrini ed un camposanto.”
La sua funzione era duplice: accogliere i pellegrini e offrire loro un luogo di sepoltura nel caso in cui non riuscissero a proseguire il viaggio.
Jowita Ludwikiewicz ci racconta:
“Potevano trovare riparo nelle vicinanze della chiesa e, se sfortunatamente, la loro destinazione finale era il Vaticano o Roma, quello era anche il luogo in cui potevano essere sepolti.”
Un aspetto commovente di questa tradizione viene sottolineato da don Franco Fontana:
“Perché a volte anche i pellegrini arrivavano sfiniti e quindi venivano sepolti in questo cimitero.”
La Chiesa del Pellegrino e la Guardia Svizzera
Nel 1657, Papa Alessandro VII affidò la chiesa al Corpo della Guardia Svizzera Pontificia, che la utilizzò come propria cappella per oltre tre secoli.
Don Franco Fontana racconta:
“Le guardie svizzere l’hanno custodita, l’hanno usata come cappella delle guardie svizzere fino al 1977.”
Ancora oggi, le pareti della chiesa sono decorate con gli stemmi dei comandanti e degli ufficiali dell’esercito pontificio, a testimonianza del lungo legame tra la Guardia Svizzera e questo luogo sacro.
Un patrimonio storico e spirituale inestimabile
Nel corso del tempo, diversi interventi di restauro hanno riportato alla luce tesori nascosti, tra cui affreschi risalenti al IX secolo, scoperti circa cento anni fa.
La Chiesa del Pellegrino rimane un luogo di grande valore storico e spirituale, soprattutto in occasione dell’Anno Giubilare della Speranza, quando milioni di fedeli si recano nuovamente a Roma, proprio come nei secoli passati.
Un viaggio nella storia della fede, un simbolo di accoglienza per i pellegrini di ieri e di oggi.