Il Dicastero per la Dottrina della Fede del Vaticano ha affermato che i messaggi contenuti negli scritti di Maria Valtorta (1897-1961), mistica cattolica italiana, “non possono essere considerati di origine soprannaturale”.
In un comunicato pubblicato il 22 febbraio, il dicastero vaticano ha sottolineato che la Santa Sede “riceve frequentemente richieste sia dal clero che dai laici per un chiarimento sulla posizione della Chiesa” riguardo agli scritti di Valtorta.
L’autrice, che rimase per più di 30 anni a letto a causa di un incidente, affermava di aver ricevuto visioni e rivelazioni di Gesù e della Vergine Maria, che raccolse in scritti estesi sulla vita di Cristo, includendo dettagli che non appaiono nei Vangeli canonici.
Tra le sue opere spicca in particolare Il poema dell’Uomo Dio, oggi conosciuto con il titolo L’Evangelo come mi è stato rivelato, composto da 13.000 pagine.
Nonostante il suo successo internazionale e il sostegno dell’allora Papa Pio XII, l’opera fu inclusa nel 1959 nell’Indice dei Libri Proibiti, insieme ad altre pubblicazioni catalogate dalla Chiesa cattolica come eretiche, immorali o dannose per la fede, fino alla sua abolizione nel 1966.
In questo contesto, il Vaticano ha ribadito che le presunte “visioni”, “rivelazioni” e “messaggi” contenuti nei suoi scritti, o comunque ad essi attribuiti, sono semplicemente “forme letterarie che l’autrice ha usato per narrare, a suo modo, la vita di Gesù Cristo”.
Per giustificare la propria posizione, il dicastero ha chiarito che “nella sua lunga tradizione, la Chiesa non accetta come normativi né i Vangeli apocrifi né altri testi simili, in quanto non ne riconosce l’ispirazione divina, rimandando alla lettura sicura dei Vangeli ispirati”.
Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.