Il Vaticano ha informato questo martedì che le condizioni cliniche di Papa Francesco si sono mantenute stabili e che non ha presentato “episodi di insufficienza respiratoria né broncospasmo”.
L’Ufficio Stampa della Santa Sede ha inoltre precisato che il Pontefice è “rimasto senza febbre, sempre cosciente, collaborando con le terapie e orientato”.
Nel pomeriggio di lunedì, il Santo Padre ha sofferto due episodi di insufficienza respiratoria acuta a causa di un’”importante accumulazione di muco nei bronchi, che ha impedito il normale passaggio dell’aria.
Questa ostruzione ha provocato un broncospasmo che è stato trattato con “due broncoscopie” e una “aspirazione di abbondanti secrezioni”. Inoltre, è stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva.
Nonostante martedì abbia ricevuto ossigenoterapia ad alto flusso e abbia svolto fisioterapia respiratoria, questa notte riprenderà la ventilazione meccanica non invasiva fino alla mattina di mercoledì.
Si tratta di un metodo di supporto respiratorio che aiuta i pazienti a respirare senza necessità di intubazione. Viene somministrato attraverso una maschera che copre naso e bocca.
Fonti vaticane hanno riferito che questo tipo di crisi rientra in un quadro clinico complesso come quello del Santo Padre ed è una conseguenza della polmonite bilaterale da cui è affetto.
Inoltre, durante la giornata di martedì, il Papa ha alternato la preghiera con il riposo e ha ricevuto l’Eucaristia, secondo quanto riferito dal comunicato vaticano.
A causa della complessità del suo stato di salute, la prognosi rimane riservata.
Il Santo Padre aveva già sofferto un episodio di broncospasmo lo scorso venerdì 28 febbraio, che aveva causato un episodio di vomito per inalazione. I medici hanno confermato domenica che la crisi non ha avuto ripercussioni sul suo stato di salute generale e che nel fine settimana è rimasto stabile.