L’arte ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita della Chiesa e nella trasmissione della fede. “L’arte è veramente il debutto della fede”, affermava il grande poeta cattolico Paul Claudel. Un concetto che risuona profondamente con il Cardinale José Tolentino Calaça de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, che in questa intervista esclusiva approfondisce il significato della cultura e dell’arte nella missione della Chiesa, con un’attenzione particolare al Giubileo degli artisti e al mondo della cultura.
Eminenza, lei guida il Dicastero per la Cultura e l’Educazione e ha avuto un ruolo chiave nella preparazione del Giubileo degli Artisti. Perché il mondo ha bisogno di cultura? E perché la Chiesa deve impegnarsi nel mondo dell’arte?
Cardinale José Tolentino Calaça de Mendonça: Sappiamo come il Vangelo, nel mistero dell’incarnazione di Gesù, si riveli agli uomini in una forma incarnata, inculturata. La cultura diventa un’alleata della manifestazione di Dio. E nelle culture, gli artisti hanno un ruolo particolare: essi sono capaci di rendere visibile o udibile il Mistero. In questo senso, gli artisti sono collaboratori della Chiesa nella ricerca della verità e nel tradurre in un linguaggio sensibile il mistero di Dio.
Può farci un esempio di come gli artisti di oggi rendano visibile questo mistero della fede?
Cardinale José Tolentino Calaça de Mendonça: Per esempio, ascoltiamo “La Passione secondo San Matteo” di Bach o la musica del “Messia” di Haendel e cogliamo un senso profondo di trascendenza. Queste opere ci offrono un’interpretazione dei misteri di Gesù, della sua vita, della sua passione. Lo stesso vale per la pittura: sia che si tratti di arte figurativa, minimalista o astratta, essa ha la capacità di rappresentare il mistero di Dio. Gli artisti sono importanti per la nostra umanità e per la nostra ricerca di Dio, perché ci aiutano a cercare continuamente una verità che alla fine non è di questo mondo. Per questo il grande poeta cattolico Paul Claudel ha scritto una cosa molto vera: “L’arte è propedeutica per la fede”, ovvero prepara la nostra anima all’incontro con l’Assoluto, con Dio.
Il rapporto tra la Chiesa e gli artisti è sempre stato profondo, ma a volte anche segnato da tensioni. Come si gestisce oggi questo dialogo?
Cardinale José Tolentino Calaça de Mendonça: Oggi si parla davvero di un’amicizia che deve essere ristabilita. Abbiamo bisogno del contributo che gli artisti possono dare per rendere più vivo e sensibile il mistero di Dio. Un conto è il dialogo della Chiesa con il mondo dell’arte in generale, che coinvolge sia credenti che non credenti; un altro conto è il segnale molto positivo che emerge oggi all’interno della Chiesa stessa: vediamo un risveglio della vocazione artistica tra i giovani. Molti nelle nostre comunità cattoliche scoprono la loro vocazione artistica: musicisti, pittori, poeti che cercano di alleare la loro fede con la loro ricerca nel campo delle arti. Questo è sicuramente un segno di speranza per noi.