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Il superiore dei francescani al Gemelli: “Che la voce di Papa Francesco non si spenga”

Fra Fusarelli ha messo in evidenza la testimonianza di Papa Francesco nella sua omelia
Fra Fusarelli ha messo in evidenza la testimonianza di Papa Francesco nella sua omelia | Credit: Victoria Cardiel/EWTN News

Il Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori (OFM), Fra Massimo Fusarelli, ha celebrato una Messa presso l’ospedale Policlinico Gemelli per la salute di Papa Francesco, durante la quale ha chiesto che la sua voce “non si spenga”, poiché la Chiesa Cattolica e il mondo ne hanno bisogno.

“Chiediamo al Signore di continuare ad ascoltare la nostra preghiera, affinché la voce di Papa Francesco non si spenga, ma sia forte e alta; ne abbiamo particolarmente bisogno come una bussola in un tempo oscuro come quello che stiamo vivendo”, ha sottolineato il superiore francescano durante l’Eucaristia.

Alla celebrazione, tenutasi nella piccola cappella “Giovanni Paolo II” del Policlinico Gemelli, dove il Pontefice è ricoverato dal 14 febbraio, hanno partecipato circa 60 persone, tra cui diversi membri del personale sanitario dell’ospedale. La Messa è stata preceduta da un’adorazione eucaristica alle 12:00.

Fra Massimo Fusarelli, Ministro Generale dei Francescani, è stato recentemente ricoverato nello stesso ospedale. Credit: Victoria Cardiel/EWTN News

Alcune ore dopo, alle 4:30, è stato recitato il Santo Rosario come parte delle iniziative quotidiane di preghiera organizzate al Gemelli per esprimere vicinanza a Papa Francesco.

Nella sua omelia, Fra Fusarelli ha pregato affinché il Pontefice “possa presto tornare alla sua missione, rafforzato nello spirito e nel corpo, secondo la volontà di Dio”. “Abbiamo bisogno della sua bussola, che ci ricordi il Vangelo per non piegarci ai poteri di questo mondo”, ha affermato.

Secondo quanto riferito dai Francescani, il Ministro Generale è stato anch’egli ricoverato nello stesso ospedale dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico, mentre il Santo Padre vi rimane ricoverato da tredici giorni.

Nella sua omelia, il Ministro Generale dei Francescani ha riflettuto sulla sofferenza e la malattia da una prospettiva cristiana. Ispirandosi alle letture del giorno, ha paragonato le prove della vita al fuoco che purifica l’oro e l’argento, eliminando le impurità.

Un’immagine della Madonna, nella Cappella dedicata a San Giovanni Paolo II. Credit: Courtney Mares/EWTN News

“Le prove, le sofferenze e le malattie rivelano chi siamo veramente”, ha detto. “Qui, in questo ospedale, molti di voi, inclusi medici e personale sanitario, vivono questa verità ogni giorno”, ha aggiunto.

Fra Fusarelli ha poi ricordato le parole di Gesù nel Vangelo di Marco, quando prende un bambino e lo pone in mezzo ai discepoli per insegnare loro che la vera grandezza non risiede nel potere, ma nell’umiltà, nell’accoglienza e nel servizio.

“Solo se il nostro cuore viene purificato, se lasciamo morire poco a poco la maschera dell’orgoglio e dell’ambizione, potremo riconoscere e accogliere il bambino che è in noi”, ha spiegato.

Il Ministro Generale ha poi sottolineato la testimonianza di Papa Francesco, che, anche nella malattia, continua a mostrare la grandezza evangelica attraverso la semplicità e la vicinanza ai più fragili.

Lo ha quindi paragonato a San Francesco d’Assisi, che nel suo celebre Cantico delle Creature lodava Dio per tutte le sue opere, compresa la sofferenza nel mondo.

“Come cantava San Francesco: Laudato si’, mi Signore, per sola nostra infermitate (Sii lodato, mio Signore, anche per la nostra infermità). Sebbene umanamente la percepiamo come una condanna o un peso, nella fede può diventare un’occasione di grazia, purificazione e persino conversione”, ha riflettuto.

Il Policlinico Gemelli ha un profondo legame con i frati francescani sin dal 1963. Infatti, tutti i cappellani della chiesa “Giovanni Paolo II” all’interno dell’ospedale sono frati francescani. La loro missione pastorale si ispira alla figura del Beato Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e frate minore, da cui l’ospedale prende il nome.

Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.

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