Papa Francesco ha nominato Suor Raffaella Petrini presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. La religiosa subentrerà al cardinale Fernando Vérgez, assumendo l’incarico a partire dal 1° marzo 2025.
Un’esperienza consolidata nella gestione vaticana
Suor Raffaella Petrini non è nuova alla gestione amministrativa della Santa Sede. Dal novembre 2021, ha ricoperto il ruolo di segretario generale del Governatorato, acquisendo una solida esperienza nel coordinamento delle attività vaticane. La sua nomina segna un ulteriore passo nel percorso di maggiore inclusione delle donne nei ruoli di vertice della Chiesa cattolica.
Nata a Roma il 15 gennaio 1969, Suor Petrini ha un solido background accademico. Ha conseguito una laurea in Scienze Politiche e un dottorato presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum), dove attualmente è anche docente. Prima della sua esperienza al Governatorato, ha lavorato dal 2005 al 2021 presso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, rafforzando ulteriormente il suo profilo nel panorama ecclesiastico.
Una tendenza alla leadership femminile in Vaticano
La nomina di Suor Petrini si inserisce in una serie di scelte operate da Papa Francesco per rafforzare la presenza femminile nei ruoli di responsabilità della Curia Romana. Recentemente, il Pontefice ha promosso Suor Simona Brambilla a prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, evidenziando una crescente fiducia nel contributo delle religiose all’amministrazione della Chiesa.
Un segnale di rinnovamento per la Chiesa
L’assegnazione di incarichi di alto livello a figure femminili è vista come un segnale di rinnovamento e apertura da parte della Chiesa cattolica. Il ruolo di presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano è cruciale, poiché implica la gestione delle infrastrutture, della sicurezza e dell’amministrazione dello Stato più piccolo del mondo.
Con questa nomina, Papa Francesco continua a promuovere una visione della Chiesa più inclusiva, valorizzando il talento e le competenze delle donne nella guida delle istituzioni ecclesiastiche.