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Dal Vaticano al campo di battaglia: come la Chiesa promuove la pace tra i militari

Roma ha accolto più di 30.000 persone per il Giubileo delle Forze Armate, della Polizia e della Sicurezza, il secondo grande evento dell’Anno Santo. Delegazioni militari e forze dell’ordine provenienti da oltre 100 Paesi hanno partecipato ai momenti celebrativi, tra cui il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro e la Santa Messa presieduta da Papa Francesco.

L’evento è stato presentato dal Vaticano come “un richiamo alla pace”, con particolare attenzione alle nazioni che oggi lottano contro la violenza e l’instabilità.

Il ruolo delle forze armate nella costruzione della pace

Durante la conferenza stampa inaugurale del Giubileo, il tenente colonnello Ozren Lukenda della Marina croata ha sottolineato l’importanza delle missioni militari di mantenimento della pace.

“La conduzione di operazioni militari di mantenimento della pace ha una nobile causa, porta speranza a tutti coloro che sono stati colpiti da atrocità, perché il loro desiderio è la pace, e nient’altro che la pace”, ha affermato Lukenda.

Le parole dell’ufficiale croato riflettono il valore spirituale attribuito a questo Giubileo, un’occasione per rinnovare l’impegno delle forze di sicurezza a difesa della giustizia e della dignità umana.

Papa Francesco: “Dio è vicino, tenero e compassionevole”

Domenica, il Papa ha presieduto la Santa Messa per il Giubileo, durante la quale ha rivolto uno speciale appello ai membri delle forze armate e di sicurezza.

“Gesù punta il suo sguardo pieno di compassione. Non dimentichiamo questo: la compassione di Dio. I tre atteggiamenti di Dio sono vicinanza, compassione e tenerezza. Non dimentichiamo: Dio è vicino, Dio è tenero, Dio è compassionevole, sempre”, ha dichiarato Papa Francesco.

A causa delle sue difficoltà respiratorie legate alla bronchite, il Pontefice ha dovuto interrompere la sua omelia, delegando la lettura all’arcivescovo Diego Ravelli, suo cerimoniere.

Le forze armate: difensori della legge e della vita

Nel testo dell’omelia, il Santo Padre ha ringraziato le forze dell’ordine per il loro ruolo di guida e protezione, paragonandole alla figura di Cristo che, nel Vangelo, aiuta a mantenere la rotta anche nelle tempeste.

Ha inoltre elogiato la loro vigilanza contro le forze del male e ha sottolineato come il loro servizio possa essere un modello per tutti:

“Ci insegna che il bene può vincere nonostante tutto, ci insegna che la giustizia, la lealtà e la passione civile sono ancora oggi valori necessari, ci insegna che possiamo creare un mondo più umano, più giusto e più fraterno, nonostante le forze contrarie del male”, ha affermato l’arcivescovo Diego Ravelli.

Papa Francesco ha voluto esprimere gratitudine ai cappellani militari, che offrono supporto spirituale ai membri delle forze armate e di sicurezza, ricordando loro che il loro servizio deve sempre essere volto alla difesa della vita.

“Promuovere la vita, salvare vite, essere un costante difensore della vita”, ha esortato il Santo Padre.

Un messaggio di speranza per il futuro

Il Giubileo delle Forze Armate è stato un momento di riflessione e rinnovamento spirituale, sottolineando il valore del servizio alla pace e alla giustizia. L’incontro con Papa Francesco ha offerto ai partecipanti un incoraggiamento a proseguire la loro missione con fede e determinazione.

In un mondo segnato da conflitti e tensioni, il messaggio del Santo Padre rimane chiaro: solo attraverso la compassione, la giustizia e il sacrificio si può costruire una società più umana e fraterna.

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Bénédicte Cedergren

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