Insieme a San Valentino, la Chiesa universale ricorda oggi, 14 febbraio, i fratelli Cirillo e Metodio, co-patroni d’Europa, conosciuti come gli “apostoli degli slavi”. Entrambi nacquero a Salonicco: Metodio nell’anno 826 e Cirillo nel 827.
Apostoli degli slavi
San Cirillo era monaco ed evangelizzò la Russia. Contribuì all’arricchimento e allo sviluppo delle lingue slave traducendo il messale, l’apostolario e altri libri liturgici, utilizzando un innovativo sistema di caratteri che in seguito sarebbe stato chiamato “cirillico”.
Nel 863, Cirillo e suo fratello si diressero in Moravia con l’intento di evangelizzare le popolazioni locali.
San Cirillo morì a Roma il 14 febbraio dell’anno 869. Si presume che sia stato ordinato vescovo, ma sembra che la morte lo abbia raggiunto poco dopo la sua consacrazione episcopale.
San Metodio, invece, fu ordinato vescovo e portò il Vangelo in Moravia, Boemia, Pannonia e Polonia. Successivamente fu nominato arcivescovo di Velehrad (nell’attuale Slovacchia), dove nel 870 venne imprigionato a causa di una cospirazione orchestrata da una parte del clero tedesco che lo accusava di eresia.
San Metodio tradusse la Bibbia in lingua slava. Morì il 6 aprile dell’anno 885 a Velehrad.
L’Europa cristiana
Parlando di Cirillo e Metodio, Papa San Giovanni Paolo II dichiarò nel 2004: “È impossibile pensare alla civiltà europea senza la loro eredità cristiana”.
Tradotto e adattato dalla redazione di ewtn.it. L’originale si trova qui.