Madre Teresa di Calcutta iscritta nel Calendario Romano Generale
E’ stato reso noto oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede il Decreto sull’iscrizione della celebrazione di Santa Teresa di Calcutta, vergine, nel Calendario Romano Generale. “Scegliendo di non essere solo la più piccola, ma la serva dei più piccoli, ella divenne modello di misericordia e autentica icona del buon Samaritano. La misericordia, infatti, è stata per lei il «sale» che dava sapore a ogni sua opera, e la «luce» che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e le loro sofferenze”, riporta il testo del decreto firmato dal Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Cardinale Roche.
“Il Sommo Pontefice Francesco, accogliendo le petizioni e i desideri di Pastori, di religiose e religiosi, come di associazioni di fedeli, considerato l’influsso esercitato dalla spiritualità di santa Teresa di Calcutta in diverse regioni del mondo, ha disposto che il nome di santa Teresa di Calcutta, vergine, sia iscritto nel Calendario Romano Generale e la sua memoria facoltativa sia celebrata da tutti il 5 settembre“, questo il cuore del decreto.
“Questa nuova memoria sia inserita in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore, adottando i testi liturgici allegati al presente decreto che devono essere tradotti, approvati e, dopo la conferma di questo Dicastero, pubblicati a cura delle Conferenze Episcopali”, questo si è deciso sulla piccola grande santa iscritta nell’albo dei santi nel 2016 sempre da Papa Francesco.
Perchè “santa Teresa di Calcutta è una testimone della dignità e del privilegio del servizio umile“.
Nel bollettino pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede c’è anche il Commento del Card. Artur Roche, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. “Questa Serva degli ultimi tra gli ultimi è, dunque, un’autentica icona del Buon Samaritano. La sua missione nelle periferie delle città e nelle periferie esistenziali, come ha osservato il Santo Padre nella sua omelia del 2016, permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai più poveri tra i poveri”, ricorda il Cardinale Prefetto.
Ecco i testi che accompagneranno la memoria di Madre Teresa. “Per il Lezionario, la prima lettura è un testo del profeta Isaia sul digiuno gradito a Dio (cf. Is 58,6-11), seguito dal Salmo 33: “Benedirò il Signore in ogni tempo”. Il Vangelo, preceduto dall’Alleluia che mette in evidenza la rivelazione dei misteri del Regno ai piccoli (cf. Mt 11,25), riporta il bellissimo testo del Vangelo secondo Matteo che, dopo aver enumerato le opere di misericordia, contiene le seguenti parole che Madre Teresa ha fatto rivivere in modo meraviglioso: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Per quanto riguarda la Liturgia delle Ore, dopo la nota agiografica, la seconda lettura dell’Ufficio delle Letture è un testo tratto dalla lettera che la Santa scrisse a Padre Joseph Neuner nel 1960, in cui, aprendo la sua anima, manifesta le tenebre dell’assenza di Dio con le quali ha vissuto per molti anni, ma che ha offerto con gioia a Dio, affinché, sopportando fedelmente questa prova, molte anime potessero essere illuminate”.
“L’inserimento di questa celebrazione nel Calendario Romano Generale ci aiuti a contemplare questa donna, faro di speranza, piccola di statura ma grande nell’amore, testimone della dignità e del privilegio dell’umile servizio in difesa di ogni vita umana e di tutti coloro che sono stati abbandonati, scartati e disprezzati anche nel nascondimento del grembo materno”, conclude il Cardinale Roche.
Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa e ripreso dal team di EWTN Italia