La cronistoria delle apparizioni di Lourdes
“Io sono l’Immacolata Concezione”, così si presentò la Vergine Maria – alla sedicesima apparizione – a Santa Bernadette Soubirous, una giovane di soli quattordici anni: il Signore parla sempre ai semplici e puri di cuore. Bernadette, un nome che rimarrà nella storia della Chiesa e dei suoi santi.
Il cielo pregnante di nebbia. Un giorno qualsiasi, l’11 febbraio 1858.Pirenei francesi, questo il luogo di questo racconto che sopravviverà ai secoli. Bernadette vive con la sua famiglia nel “cachot”, la cella dell’antica prigione: un piccolissimo luogo – 3,72 metri per 4,40 – nel quale abitano cinque persone: c’è papà François e mamma Louise; e poi ci sono le due “donnine di casa”, Bernardette di 14 anni e Toinette di 11; poi ci sono due maschietti, Jean-Marie di 6 e Justin di 3. Da questo luogo, quell’11 febbraio, Bernadette assieme alla sorella e alla loro amica Jeanne Abadie, vanno a cercare la legna per riscaldare l’ “abitazione” della famiglia Soubirous. Decidono di andare verso la grotta di Massabielle lungo il fiume Gave. Cammina Bernadette tra la vegetazione quando, a un certo punto, spira quello che la santa stessa definì “un colpo di vento”. Adesso, lasciamo la parola alla piccola Bernadette. Il racconto ci sorprenderà: “Vidi una Signora: indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu e una rosa gialla su ogni piede”. Bernadette, allora, d’istinto (senza sapere chi fosse) fa il segno della croce e recita il Santo Rosario con quella “Signora”. Questo sarà l’inizio di ben 18 incontri con la Signora che si presenterà come lei, l’Immacolata Concezione. Bernadette non sapeva niente di teologia, ovviamente: eppure quel nome le rimaneva impresso nella mente e nel cuore. Immacolata Concezione.
Pochi giorni dopo avverrà la seconda apparizione, il secondo loro incontro: un dialogo particolare perché addirittura “giocherà” con la Vergine. Ha una bottiglietta d’acqua benedetta che getta alla Signora: “Se venite da parte di Dio, restate; se no…”. La Signora sorride, e per un momento abbassa la testa. Bernardette rimane in silenzio. Dopo la terza volta, si presenta (è il 18 febbraio) ancora una volta. E’ l’alba per non destare i curiosi che cominciavano ad accorere vicino il luogo delle apparizioni. Bernadette vorrebbe che la Signora scrivesse il suo nome su un foglio di carta. Ancora una volta la Signora ride. E le dice: “Volete avere la gentilezza di venire qui durante quindici giorni? Non vi prometto di farvi felice in questo mondo ma nell’altro”. Seguiranno a questa, altri tre incontri: tutti silenziosi. Poi, il 19 e il 20 febbraio. Quest’ultima apparizione avverrà alla presenza di un centinaio di persone. Ovviamente non vedono la Signora. Ma tutti cominciano a credere alle parole della piccola Bernadette. E questo provocherà alla giovane, tra l’altro, non pochi problemi con la giustizia.
L’apparizione del 19 febbraio è segnata da un cero acceso che Bernardette porterà da questo giorno in poi. Ce ne saranno tante altre di apparizioni, tutte segnate da un dialogo fra Bernadette e la Vergine Maria. Quella più importante, se vogliamo, sarà la sedicesima. La bambina chiede di dirle il nome: vuole sapere chi è davvero “Aqueró” (in lingua occitana significa “quella là”, una maniera di riferirsi a una generica figura femminile). La Signora risponde: “Que soy era Immaculada Councepciou”. La giovane, allora, con in mente questo appellativo “Io sono l’Immacolata Concezione”, corre dal parroco per riferire tutto. Il parroco, che all’inizio di questa storia era assai sospettoso delle parole di Bernadette, alla descrizione di Bernadette rimane del tutto sorpreso. Solo quattro anni prima, nel 1854, Papa Pio IX aveva promulgato il Dogma dell’Immacolata Concezione.
L’ultima, quella del 16 luglio: Bernadette è illuminata da una luce soprannaturale. E’ la Luce della Vergine Maria. Domanderanno i presenti: “Cosa ti ha detto?”. Lei risponderà, sorridendo: “Niente. Vedevo solo la Santa Vergine”.
Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa e ripreso dal team di EWTN Italia