L’udienza del Papa ai partecipanti alla visita di studio di giovani sacerdoti e monaci delle Chiese Ortodosse Orientali
“Come sarebbe bello che, ogni volta che proclamiamo il Credo, ci sentissimo uniti ai cristiani di tutte le tradizioni!” Papa Francesco lo ha detto ai partecipanti alla visita di studio di giovani sacerdoti e monaci delle Chiese Ortodosse Orientali ricevuti questa mattina a Santa Marta.
Il Papa si è soffermato a riflettere sul Simbolo di Nicea di cui ricorrono i 1700 anni e ne ha ricordato il senso teologico “per Simbolo s’intende l’insieme delle principali verità della fede cristiana, che si completano e si armonizzano tra loro”. Il senso ecclesiologico: “infatti, oltre alle verità, unisce anche i credenti” e quello spirituale: “Non dobbiamo mai dimenticare che il Credo è soprattutto una preghiera di lode che ci unisce a Dio: l’unione con Dio passa necessariamente attraverso l’unità tra noi cristiani, che proclamiamo la stessa fede. Se il diavolo divide, il Simbolo unisce!” Il Papa ha concluso con un aspicio: “che la vostra presenza diventi un “simbolo” della nostra comunione visibile, mentre perseveriamo nella ricerca di quella piena unità che il Signore Gesù ha ardentemente desiderato” e la proclamazione del Credo di Nicea.
Questo articolo è stato tradotto e adattato da ACI Prensa