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Papa Francesco: avvertiamo l’autorità unica con cui parla Gesù di Nazaret?

L'Angelus di Papa Francesco | | Vatican Media

Un pensiero per i paesi in guerra dal Sud Sudan alla Colombia e il ricordo per la Giornata della Memoria

“Proviamo a chiederci: avvertiamo l’autorità unica con cui parla Gesù di Nazaret? Riconosciamo che Lui è portatore di un annuncio di salvezza che nessun altro può darci? E io, mi sento bisognoso di questa salvezza? Sento che anch’io in qualche modo sono povero, prigioniero, cieco, oppresso? Allora, solo allora, “l’anno di grazia” sarà anche per me!” E’ il breve esame di coscienza proposto dal Papa sulla base delle letture della liturgia di oggi.

Prima della preghiera dell’ Angelus Papa Francesco ha ricordato come gli abitanti di Nazaret non abbiano saputo capire l’annuncio di Gesù che “pose i suoi interlocutori di fronte alla scelta sulla sua identità e missione” ma essi “non riuscirono a riconoscere in Gesù il consacrato del

Signore. Pensavano di conoscerlo troppo bene e questo, invece di facilitare l’apertura della loro mente e del loro cuore, li bloccava, come un velo che oscura la luce”. Succede anche oggi che “siamo interpellati dalla presenza e dalle parole di Gesù; anche noi siamo chiamati a riconoscere in Lui il Figlio di Dio, il nostro Salvatore. Ma può capitarci, come allora ai suoi compaesani, di pensare che noi lo conosciamo già, che di Lui sappiamo già tutto, siamo cresciuti con Lui, a scuola, in parrocchia, al catechismo, in un Paese di cultura cattolica… E così anche per noi Egli è una Persona vicina, “troppo” vicina”.

E conclude il Papa rivolgiamoci a Maria “perché non restiamo scandalizzati dalla sua umanità e dal suo amore per i piccoli e i poveri. Chiediamo a Maria che in questo anno giubilare possiamo riscoprire Gesù con nuovo stupore, e sentire nel cuore una gioiosa certezza: “Sì, è Lui, è il Salvatore!””.

Il Papa ha poi ha chiesto la pace per il Sud Sudan ed ha chiesto che ci si sieda ad un tavolo di negoziati ed ha chiesto solidarietà. Poi la Colombia con scontri di gruppi armati, un ricordo a coloro che sono malati di lebbra nella giornata mondiale, che non siano emarginati.

Poi la ha ricordato la giornata delle vittime della shoa un orrore che non può essere nè dimenticato nè negato e ricorda Edith Bruk. Poi chiede che sia debellata la piaga dell’ antisemitismo e ogni forma di discriminazione antireligiosa per seguire la logica della fraternità.

Un saluto per coloro che hanno partecipato al Giubileo della Comunicazione. Molti i gruppi salutati dal Papa presenti in Piazza.

Dopo la preghiera il Papa ha salutato i ragazzi dell’ Azione Cattolica in piazza come ogni ultima domenica di gennaio per concludere la iniziativa della Carovana della Pace. Uno di loro dalla finestra del Palazzo Apostolico ha letto un messaggio, poi i ragazzi attraversano la Porta Santa.

Questo articolo è stato tradotto e adattato da ACI Prensa  

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Angela Ambrogetti

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