Papa Francesco non può fare a meno di abbozzare un sorriso mentre parla in videochiamata con l’unica parrocchia cattolica di Gaza. Sebbene questo gesto si ripeta ogni giorno dall’inizio del conflitto in Terra Santa, le recenti chiamate sono ben diverse da quelle iniziali.
Lo scorso 19 gennaio è entrato in vigore l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e il gruppo terroristico Hamas, in conflitto da 15 mesi.
Sul volto del Pontefice e su quello dei rifugiati che lo salutano con entusiasmo attraverso lo schermo si percepiscono un certo sollievo e gioia, dopo un accordo che potrebbe finalmente porre fine a un grave conflitto che dura da oltre un anno.
Dall’altro lato del telefono c’è il sacerdote argentino Gabriel Romanelli, che nella sua parrocchia ha accolto più di 500 rifugiati. Nel corso della chiamata si percepisce anche una certa confidenza, segno di un’amicizia che si è consolidata nel tempo.
“Salam alaikum” [espressione araba che significa “la pace sia con voi”], “cosa avete mangiato oggi?”, chiede il Santo Padre, mentre il telefono passa di mano in mano tra i presenti. Anche i più piccoli vogliono parlare con lui. “Nostro caro Papa”, esclamano in arabo.
Il P. Yusuf Asad, viceparroco, gli risponde che hanno mangiato le alette di pollo avanzate dal giorno precedente, un alimento che a causa della guerra è diventato raro a Gaza.
Durante l’Udienza Generale di mercoledì scorso, il Papa ha fatto riferimento a queste chiamate, alle quali non manca mai ogni giorno, puntualmente alle 19:00, dal 9 ottobre.
“Ieri ho chiamato – lo faccio tutti i giorni – la parrocchia di Gaza. Erano felici, ci sono 600 persone lì. E mi hanno detto: oggi abbiamo mangiato lenticchie con pollo, qualcosa a cui non erano più abituati in questi tempi. Solo qualche verdura”, ha raccontato.
Nel video diffuso da Vatican News si sente anche il Santo Padre assicurare le sue preghiere. “A domani!”, dice con un sorriso prima di riagganciare il telefono, da una delle stanze della Casa Santa Marta, la sua residenza in Vaticano.
Questo articolo è stato tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale può essere trovato qui.