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Guerra, giubileo, Trump, ruolo delle donne nella Chiesa: Papa Francesco a tutto campo

L'intervista di stasera | | Nove TV

Il Papa sul Giubileo: Se tu vieni a Roma e vai alla Porta Santa come un turista, senza un senso religioso non serve a nulla

“Una cosa che mi piace dire: Dio non si stanca mai di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Dio perdona sempre, sempre. E questo mettetelo nella testa, nel cuore, Dio perdona sempre. Non c’è peccato che non possa essere perdonato, perchè Dio vuole avere tutti con sé. Come figli, come fratelli fra noi. Questo dobbiamo impararlo bene. La natura dell’uomo è buona – ed il libero arbitrio  per me è la onorificenza più grande che Dio ci ha dato. Dio ti insegna le cose, ma ti vuole libero, totalmente libero. E se sbagli e lui ti perdona. Lui non si stanca mai di perdonare ci accompagna per mano sempre”. Lo ha detto il Papa, stasera nell’intervista – già la terza – concessa a Fabio Fazio. 

Il Papa ha parlato del progetto del presidente eletto degli Stati Uniti Trump di procedere ad espulsioni di massa di migranti irregolari. “Non lo ho ancora sentito, lui è venuto una volta qui. Quando era Presidente l’altra volta, ma non ci siamo sentiti, ma questo se è vero è una disgrazia perché fai pagare ai poveri disgraziati che non hanno nulla, il conto dello squilibrio. Così non si risolvono le cose”.

Francesco è poi tornato sul tema della guerra. “Oggi la  povertà grande, ma basterebbe non fabbricare armi per un anno e verrebbe risolto il problema della povertà e della fame. La fame nel mondo è grande. I bambini che hanno fame sono tanti. E dobbiamo pensare a questo. La guerra sempre, sempre è una sconfitta e dobbiamo dircelo, la guerra è una sconfitta. Guardate cosa sta succedendo in Ucraina, Palestina, Israele. Come distruggono le cose. I negoziati sono tanto importanti: L’intervista assai di Brooke. cercare i mediatori che facilitino i negoziati per fare una pace”.

Altro tema caro al Papa è quello dei detenuti. “Io porto nel cuore sempre i carcerati, quando ero nell’altra diocesi, ogni Giovedì Santo andava a lavare i piedi in un carcere. Anche lo faccio qui. Mi fanno tenerezza. Tutti noi abbiamo nella vita cadute e una caduta ti porta l’altra e poi ti può portare al delitto, no? A fare una cosa brutta. Noi siamo stati salvati, dobbiamo dare conforto e accompagnarli nella loro prova. Non dimenticatevi dei carcerati, tanti che sono fuori sono più colpevoli di loro”.

Sul Giubileo poi il Pontefice aggiunge: “Se tu vieni a Roma e vai alla Porta Santa come un turista, senza un senso religioso non serve a nulla. Tu devi convertirti e la parola è convertirsi, cambiare stile di vita in pieno, pentirsi. Bisogna lasciare che il Signore ci dia lo Spirito Santo che ci cambia il cuore. La speranza è una cosa come l’ancora sulla spiaggia, noi aggrappati alla corda, sempre”.

Francesco annuncia poi che a marzo il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano sarà presieduto da una donna, l’attuale vicegovernatrice Suor Raffaella Petrini. “Le donne – afferma – sanno gestire meglio degli uomini”.

Presentando la sua autobiografia – la seconda – “Spera” il Papa racconta un aneddoto sulla sua elezione: “Ho pensato sono pazzi, ma si faccia quello che Dio vuole”, poi l’inciampo al momento di salutare il Cardinale indiano Ivan Dias che era in sedia a rotelle.

Un pensiero finale in vista della Giornata della Memoria della settimana prossima. Ho un sentimento – ha ammesso “di vergogna e pietà. Vergogna che noi uomini siamo stati capaci di fare quello”.

Questo articolo è stato tradotto e adattato da ACI Prensa  

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MARCO MANCINI GIORNALISTA ACI STAMPA

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