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Il Cardinale Pizzabala sulla tregua tra Israele e Hamas: “Era assolutamente necessaria”

Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, e don Gabriel Romanelli, parroco della Basilica della Sacra Famiglia, durante la loro ultima visita a Gaza, valutano la distruzione lasciata dalla guerra. | Credito: PLJ.

Il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, considera che l’accordo raggiunto tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco fosse “assolutamente necessario” e sollecita un’attenzione urgente ai bisogni di alimentazione, sanità e istruzione.

In una prima valutazione rilasciata a Vatican News, il porporato ha sottolineato che in Terra Santa “la gente è contenta, perché la guerra ha causato enormi sofferenze nella vita di tutti”, sebbene “la situazione rimanga molto fragile”.

“La speranza è che questo sia il primo passo e che ora si apra un contesto capace di offrire nuove prospettive e di risolvere il conflitto attraverso la negoziazione. La vera pace, purtroppo, richiederà più tempo: la fine della guerra non è la fine del conflitto”, ha aggiunto.

Il cardinale ha espresso la necessità di “fare tutto il possibile affinché la tregua sia mantenuta”, resa possibile “forse perché le condizioni politiche, umane e internazionali sono maturate”, nonostante sia stata proposta negli stessi termini già mesi fa.

“Ciò che è importante ora è voltare pagina immediatamente e cominciare ad occuparci soprattutto della gravissima situazione umanitaria a Gaza”, ha dichiarato, sottolineando che “dal punto di vista umanitario, dovrebbe essere più facile fornire ciò che è necessario alla sopravvivenza della popolazione, che dipende al 100% dagli aiuti esterni”.

Oltre alla crisi alimentare, il cardinale ha evidenziato l’urgenza di affrontare “altre due grandi necessità della popolazione”: l’istruzione e la sanità, comprese le esigenze della comunità cristiana.

“Sono sicuro che, con l’aiuto delle numerose organizzazioni internazionali, saremo in grado di creare il coordinamento necessario per iniziare a risolvere il problema umanitario, che richiederà molto tempo”, ha affermato.

A questa missione parteciperà anche la parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, con cui il Cardinale Pizzaballa è in costante contatto: “La nostra comunità a Gaza è molto felice, ovviamente, non riescono ancora a crederci! Ma l’idea che ci sia un cessate il fuoco e che si possa voltare pagina dona in questo momento un senso di sollievo”.

Questo articolo è stato tradotto e adattato da ewtn.it. L’originale può essere trovato qui.

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