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Papa Francesco all’Angelus, la bellezza di sapere di essere “figli amati da Dio”

Papa Francesco | Papa Francesco | Credit Vatican Media

L’Angelus di Papa Francesco

“La festa del Battesimo di Gesù, che oggi celebriamo, chiude il tempo natalizio con la manifestazione del Signore presso il fiume Giordano. Sullo sfondo della scena evangelica c’è il popolo in attesa, da cui emerge la figura di Gesù che si unisce ad esso nel ricevere il battesimo per il perdono dei peccati”. Con queste parole, Papa Francesco si è rivolto ai fedeli radunati in Piazza San Pietro per la recita domenicale dell’Angelus. E ha continuato: “Mi piace ricordare le parole di un inno della liturgia che ho già citato altre volte e che rende molto bene l’atteggiamento di umiltà con il quale la gente andava a farsi battezzare da Giovanni: “con l’anima nuda e i piedi nudi””.

Al centro delle parole di Papa Francesco, il Battesimo di Gesù, dopo aver battezzato 21 bambini stamane in Cappella Sistina. Il Pontefice si concentra sulla voce che si sente nel momento del Battesimo di Gesù, “registrata” dall’Evangelista Luca: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. 

E su questa voce si sofferma: “Il volto e la voce”. Prima di tutto il volto: “Nel rivelarsi attraverso il Figlio, Dio stabilisce un luogo privilegiato per entrare in dialogo e in comunione con l’umanità. È nel volto del Figlio amato che noi conosciamo chi è veramente Dio; ed è nel volto del Figlio amato che possiamo intravedere anche i nostri lineamenti, scoprirci anche noi figli del Padre e riconoscere la sua presenza nelle sorelle e nei fratelli”. Poi, la voce: “È questo un altro segno che accompagna la rivelazione di Gesù nel momento del battesimo. Dio, attraverso la sua Parola, ci indica l’essenza della sua natura: l’amore. Dio è amore, Dio ci ama tutti come figli, ricordiamocelo! Chi accoglie questo amore «rimane in Dio e Dio rimane in lui»”, cita Giovanni Papa Francesco.  

Conclude, poi: “E’  bello vivere il cammino della nostra vita sapendo di essere anche noi accompagnati dalla voce del Padre che dice a ciascuno: “Tu sei il mio figlio amato””. Esorta, infine, i fedeli a porsi alcune domande: ci sentiamo amati e accompagnati da Dio o pensiamo che sia distante da noi? Siamo capaci di riconoscere il suo volto in Gesù e nei fratelli? Ascoltiamo la sua voce? E approfittiamo anche per chiederci: ci ricordiamo la data del nostro battesimo?”. 

Ricorda poi la sua vicinanza alle vittime degli incendi di Los Angeles. E ancora la beatificazione avvenuta oggi in San Giovanni in Laterano di Don Giovanni Merlini. 

Questo articolo è stato tradotto e adattato da ACI Prensa  

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Antonio Tarallo

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