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9 pratiche pastorali da evitare nella lotta contro il demonio, dicono gli esorcisti

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L’Associazione Internazionale degli Esorcisti ha espresso preoccupazione per alcune pratiche scorrette, talvolta adottate anche da sacerdoti, che confondono i fedeli in cerca di aiuto contro una possibile azione straordinaria del demonio.

L’associazione, che riunisce circa 900 esorcisti di tutto il mondo, ha lanciato questo avvertimento in una nota pubblicata il 6 gennaio sul proprio sito web, con l’obiettivo di “offrire i chiarimenti necessari per operare correttamente nella somministrazione della misericordia divina attraverso il Ministero dell’Esorcismo”.

Ciò si rende necessario poiché sono state riscontrate “alcune pratiche pastorali che, invece di servire il corpo ferito di Cristo, ne aumentano la sofferenza e creano disorientamento”. In tale contesto, si invitano i cattolici a considerare queste osservazioni “per evitare atteggiamenti e metodi non conformi alla vera opera del Signore Gesù Cristo”.

La nota sottolinea che negli ultimi anni è aumentato il numero di persone che si rivolgono agli esorcisti, temendo o credendo di essere vittime di un’azione straordinaria del demonio, come vessazioni, ossessioni, possessioni o infestazioni.

Tuttavia, l’associazione avverte che in alcuni casi tale convinzione — che richiede una rigorosa verifica — viene sostenuta “da persone che, senza alcuna preparazione specifica in materia e senza mandato dell’ordinario competente, agiscono in modo inadeguato, generando confusione nel popolo di Dio”.

Le nove pratiche pastorali errate segnalate dall’associazione:

  1. L’improvvisazione e il sensazionalismo
    L’associazione critica chi, senza una formazione adeguata o un mandato episcopale, intraprende percorsi di liberazione arbitrari, non autorizzati dal vescovo, dissuadendo persino i fedeli dal rivolgersi all’esorcista ufficiale della diocesi.
  2. Focalizzarsi sull’opera del diavolo e non sul Vangelo
    È deplorevole, secondo l’associazione, che alcuni si concentrino esclusivamente sulla presenza e sull’azione del diavolo, trascurando l’annuncio del Vangelo che libera l’uomo dal male. La liberazione, sottolinea, si ottiene solo attraverso una vita di carità, preghiera, Sacramenti e autentica devozione mariana.
  3. Discernimento negligente
    Alcuni sacerdoti trascurano il discernimento rigoroso prescritto dal Praenotanda del Rituale degli Esorcismi, utilizzando criteri estranei alla fede cattolica o concetti di origine esoterica e new age, contraddicendo la dottrina della Chiesa.
  4. Pratiche superstiziose
    Procedure come l’uso di fotografie o indumenti per individuare mali, toccare parti del corpo per diagnosticare entità maligne o un uso improprio di oggetti benedetti sono considerate scorrette e alimentano una mentalità superstiziosa.
  5. Coinvolgimento di figure inadeguate
    È inaccettabile che sacerdoti o agenti pastorali collaborino con “sensitivi” o presunti carismatici, invece di indirizzare i fedeli agli esorcisti ufficiali.
  6. Escludere scienze mediche e psicologiche
    Gli esorcisti devono avvalersi anche di esperti in medicina e psichiatria per discernere l’origine di mali che potrebbero non essere preternaturali. Ignorare questa possibilità espone i fedeli a rischi inutili.
  7. Dichiarazioni imprudenti e dannose
    Identificare frettolosamente un’azione straordinaria del demonio senza un discernimento serio è non solo inutile ma dannoso.
  8. Sul maleficio
    Sebbene la pratica dei malefici sia diffusa, è importante non attribuire loro ogni male o sventura. La liberazione si ottiene attraverso la grazia di Dio e il cammino cristiano.
  9. La guarigione intergenerazionale
    Questa pratica, nota anche come guarigione dell’albero genealogico, è priva di fondamenti biblici e teologici, come sottolineato da diverse conferenze episcopali, tra cui quella spagnola.

La pace e la gioia del ministero dell’esorcismo

L’associazione ricorda che l’esorcista deve essere abitato dalla pace di Cristo, senza paura del demonio, poiché la paura indebolisce la fede e la fiducia in Dio. Inoltre, il ministero dell’esorcismo non deve essere visto come un’esperienza oscura, ma come un momento di gioia, poiché testimonia la vittoria di Cristo Risorto e la protezione della Vergine Maria, dei santi e degli angeli.

La nota conclude sottolineando che la missione dell’esorcista è portare pace e speranza, evitando qualsiasi comportamento che alimenti confusione o paura, seguendo l’invito dell’Apostolo: “Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo”.

Articolo tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale può essere trovato qui.

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